Giorgio e Paola caduti nel Po per salvarsi

Pensavano di mettersi in salvo. Anche loro sono precipitati giù, dentro il viadotto che sovrasta il Po, lungo la A13. Anche loro, Giorgio Scarpa Gregorj e la moglie Paola Rossi, sono morti in modo assurdo. Era il 3 dicembre 1994. La coppia, 33 anni lei, 34 lui, genitori di due bambini, stava percorrendo la A13 per raggiungere Urbino. Erano le 6 del mattino, la nebbia del Polesine era una coltre spessissima. D’un tratto Paolo Scarpa Gregorj, praticante nello studio notarile del padre, perde il controllo della sua Bmw. L’automobile finisce in testacoda e la coppia si ritrova illesa, ma con il muso del veicolo (in panne) rivolto nel senso opposto. Che fare? Giorgio e Paola decidono di scendere dalla Bmw perché temono di essere travolti dai mezzi che sopraggiungono. La visibilità infatti è ridotta ai minimi termini. La coppia si ritrova inerme, lungo la corsia di emergenza della A13. Entrambi decidono di provare a mettersi in salvo scavalcando il guard rail. Non potevano sapere che si trovavano sul viadotto che attraversa il Po, a Occhiobello. Fecero un volo terribile e finirono entrambi in acqua, travolti dalla corrente gelida del Po. I loro corpi furono trovati privi di vita parecchi giorni dopo l’incidente. La tragedia sconvolse la città: la coppia era conosciutissima.
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