Gini e i suoi fratelli, tra accademia e opere di bene

MOTTA DI LIVENZA. Resterà visitabile per due settimane fino a domenica 4 ottobre a palazzo La Loggia la mostra «Corrado Gini e la statistica della prima metà del Novecento» curata dal dipartimento di Scienze Statistiche dell’università di Padova. La mostra è composta di una ventina di pannelli che ripercorrono le tappe fondamentali della storia scientifica ed accademica di Gini. La riscoperta a cinquant’anni dalla morte del celebre mottense Corrado Gini attraverso tre eventi, una mostra ed un libro, ha riscosso in città molto interesse manifestatosi con molta partecipazione di pubblico. La città di Motta ha aperto il programma delle manifestazioni una settimana fa, con l’apposizione di una targa commemorativa nel porticato della Loggia, dove sono già presenti da tempo busti e targhe che celebrano altri illustri mottensi. Nelle conferenze si sono invece approfonditi la vita di Corrado Gini e dell’intera famiglia Gini, che ha lasciato un segno indelebile anche nel territorio locale tra Motta e Corbolone. I quattro fratelli Corrado, Aldo, Guido ed Elsa Gini hanno infatti ognuno a modo loro lasciato traccia del loro passato. La fondazione ‘Aldo Gini’ gestisce due aziende agricole, l’ex filanda di Motta e una ventina di appartamenti nella zona ‘Portello’ di Padova, con i proventi dei quali finanzia borse di studio destinate a promettenti studenti di ingegneria. La fondazione ‘Guido Gini’ si occupa invece di un interessante progetto di villaggio solidale a Mira, che offre ospitalità e una possibilità di reinserimento sociale a persone in difficoltà. Il convegno conclusivo di ieri ha visto anche la partecipazione di Susanna Zaccarin, direttore del dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche ‘Bruno de Finetti’ dell’università di Trieste, prima mottense dopo Corrado Gini a ricoprire l’incarico di professore ordinario di statistica. (c.st.)
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