Al Ferraris l’omaggio a Cece: palloncini per il bimbo di Conegliano morto a 6 anni

Striscioni, palloncini e un lungo applauso hanno unito tifosi e squadre in suo ricordo. La mamma: «Cesare resterà per sempre nei nostri cuori»

Salima Barzanti
Il piccolo Cesare
Il piccolo Cesare

​Lo stadio Ferraris di Genova per Cece. Ieri durante la partita di campionato (la 27esima giornata) di serie A tra Genoa ed Empoli il nome di Cesare Zambon, il bimbo coneglianese di 6 anni morto per una malattia rara (la neurofibromatosi che gli ha portato un tumore al cervello e gli ha tolto la vista), è risuonato all’unisono.

Prima dell’avvio della partita lo speaker ha voluto ricordare il bimbo coneglianese che alcuni mesi fa si era trasferito con la famiglia a Genova, dove è stato curato all’istituto Gaslini.

Proprio nell’hospice pediatrico Il Guscio Cesare si è spento, attorniato dall’amore infinito della sua famiglia. «Il Piccolo Principe recitava “Non sappiamo dove vanno le persone quando mancano, ma sappiamo dove restano” e tu nostro piccolo principe resterai per sempre nel cuore di ognuno di noi. Ciao Cece».

Lo striscione in campo
Lo striscione in campo

Poi un gruppo di bambini, che reggevano uno striscione per ricordare il piccolo, ha lanciato in cielo i palloncini rossi e blu, i colori del Genoa. Un applauso infinito ha unito lo stadio Ferraris, dove non c’erano più avversari, ma solo la voglia di tributare un omaggio a un bambino che nella malattia ha mostrato un’incredibile voglia di vivere.

«Ti ricorderemo sempre per il tuo meraviglioso sorriso e la tua contagiosa voglia di vivere», ha continuato al microfono il membro dello staff dello stadio, «i tuoi coetanei lanceranno questi palloncini verso il cielo, verso di te, per dirti quanto ti vogliamo bene».

Presente anche la mamma, Valentina Mastroianni, che aveva annunciato che a Genoa (e a Conegliano) proprio domenica, in occasione della partita, si sarebbe urlato forte il nome di Cesare.

Attraverso la pagina Facebook e Instragram “La Storia di Cesare” mamma Valentina in questi anni ha raccontato la vita del piccolo di casa e di una famiglia che si è ritrovata a combattere contro una malattia rara e la disabilità. Sabato nelle stories ha anche ringraziato Pietro Fasce (ex delle giovanili del Genoa), in arte “Peppo”, per una canzone dedicata proprio a Cesare “allo stadio tutti pronti con fazzoletti alla mano per la canzone di Peppo. Tanta Roba. Grazie amico”.

Lo stesso Peppo ha scritto “Facciamo un po’ di casino, come piaceva a te (Cesare, ndr)!”. Tra le strofe della canzone per Cece le seguenti: «sono triste se ci penso, me l’avevi detto chiaro che te ne saresti andato, ma senza paura. Sei stato un grande amico, canterò ancora perché so che sentirai, urleremo a squarciagola, insegnami a vedere come fai solo tu, insegnami la vita come sai solo tu».

L’amore per Cesare non si placa nemmeno con il passare dei giorni. In tanti continuano a ricordarlo. L’asilo nido I Tigrotti di Godega ha appeso uno striscione sulla vetrata vicino all’ingresso con scritto: “Cesare sempre nei nostri cuori”. Ma altri striscioni continuano ad apparire in diverse parti tra il coneglianese e Genova. Per un affetto infinito. Per un bambino che ha insegnato cosa vuol dire vivere con una malattia senza mai darsi per vinto, senza mai smettere di vivere la vita (con i genitori che hanno cercato di fargli vivere più esperienze possibili) e senza mai smettere di sorridere e di ridere. Proprio la mamma nei giorni scorsi ha fatto sapere che ci saranno altre iniziative, con l’ospedale Gaslini, in memoria del figlio.

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