Gasparini spa sotto inchiesta
La Procura di Treviso indaga i vecchi amministratori per bancarotta

La sede della Gasparini do Brasil al centro dell’ inchiesta della Procura
Inchiesta per bancarotta sulla Gasparini spa Costruzioni Meccaniche, storica azienda che produceva macchine per la lavorazione della lamiera a Istrana, fallita nel luglio 2009. La procura di Treviso ha avviato da alcuni mesi le indagini per accertare distrazioni o eventuali altre responsabilità da parte degli amministratori o dei soci, a capo dei quali c'era l'imprenditore Adelino Gasparini. Nelle scorse settimane sono state depositate le prime memorie, attraverso le quali la procura sta cercando di ricostruire i fatti. La vicenda vede al centro la Gasparini do Brasil, società legata al gruppo industriale e recentemente sottoposta a ispezione per accertarne la proprietà. Dentro il portafoglio della ditta estera ci sono infatti una fabbrica da circa 8 mila metri quadri e diversi terreni che in passato risultavano fare parte del compendio industriale della Gasparini spa, salvo poi scoprire in fase di ricostruzione fallimentare che la proprietà era passata ad altri. Fatto che ha comportato la segnalazione in procura, la quale ha dato avvio all'inchiesta preliminare prossima alla conclusione. L'avviso potrebbe arrivare a giorni, atteso anche dai soci della Gasparini Industries, nuova società nata dalle ceneri dell'azienda fallita, rilevata tramite cessione del ramo. Ad aggiudicarsi l'attività rilanciandola a pieni giri sono stati Simone Ferrari e Marco Guderzo, imprenditori di casa nostra a capo di una cordata che ha rilevato poi la Modular di San Vendemiano, altra ditta in difficoltà. A presentare l'istanza in tribunale per avviare le indagini nei confronti della "vecchia" Gasparini era stato il curatore trevigiano Riccardo Pucher Prencis, nominato nel 2009 a capo del procedimento. In base a quanto verrà deciso dalla procura, si potrà aprire la strada ad una eventuale integrazione del ramo brasiliano con quello italiano guidato da Ferrari, che ha riportato in fabbrica oltre 50 dei 140 dipendenti attivi a Istrana prima del fallimento. L'eventuale apertura di un procedimento dovrà comunque passare il vaglio di un giudice, al quale potrebbe esser chiesto di aprire un processo. Già nel 2007 la spa era parte della Gasparini Holding, società della famiglia che gestiva le partecipazioni e contava su un giro d'affari di oltre 44 milioni di euro e un patrimonio netto di 4,4 milioni. Dentro la società comparivano anche quattro controllate estere: la Gasparini Asia Pacific, la Gasparini Costruzioni Meccaniche Shanghai, la Gasparini North America e la Gasparini do Brasil, finita al centro delle indagini. Dopo la dichiarazione del fallimento la ditta aveva continuato a lavorare in esercizio provvisorio. Il curatore mise poi in vendita il compendio cercando la massima soddisfazione dei creditori e mantenendo l'attività nel territorio. (e.l.t.)
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