«Gas, fate la lettura del contatore»
Bollette da capogiro, sempre più famiglie si rivolgono a conciliatori e associazioni dei consumatori. Ma le associazioni avvertono: «Comunicate sempre la lettura del contatore. E in caso di bollette troppo salate rivolgetevi a noi prima della scadenza». Nella patria di Ascopiave, Pieve di Soligo, i consumatori si sarebbero già attivati organizzando una raccolta firme. Bollette salatissime, che dipendono solo in parte dai costi di gestione, quanto soprattutto all’ennesimo rincaro della materia prima, il gas, scattato proprio dal 2012. Bollette più care del 15% per tutti gli utenti del colosso Ascotrade, ma tutte le società fornitrici di gas sono destinate a fare i conti con gli stessi aumenti. Le associazioni dei consumatori da tempo ormai ricevono segnalazioni di famiglie che, causa la crisi, non riescono a far fronte a fatture di giorno in giorno più salate. «Il consiglio che possiamo dare è quello di fare sempre la lettura del contatore e comunicarla alla società erogatrice: è il modo più certo per pagare solo quanto consumato - spiega Epifanio Cultrera, responsabile regionale Adoc - gli operatori delle società erogatrice effettuano le letture una volta ogni anno, addirittura ogni due, di conseguenza se la fattura non viene contestata è naturale che l’anno successivo fatturino un po’ di più». Ma le soluzioni, avverte il responsabile, ci sono: «Oltre al buon uso di comunicare la lettura, è possibile rateizzarla. Nel caso in cui invece la bolletta non rispecchi la lettura, è necessario denunciare il fatto prima della scadenza. Poi i conciliatori cercheranno una soluzione con le società erogatrici». Dello stesso parere la presidentessa di Federconsumatori Treviso Luigia Giuriati. «Probabilmente questo primo conguaglio è stato tarato sui consumi dei mesi scorsi che sono stati molto freddi. I consumatori non sono abituati a comunicare la lettura del contatore». Infine una considerazione sull’aumento della materia prima. «E’ una cosa che mi fa arrabbiare: il prezzo del metano sale, i prezzi vengono stabiliti dall’authority - spiega Cultrera - Il punto è che le grandi società non fanno alcuno sforzo per trovare fonti alternative». (s.g.)
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