Furti a raffica Una banda di sinti finisce a processo
CIMADOLMO. A processo una banda di sinti accusata di una serie di furti in casa nella zona tra Cordignano e Cimadolmo. Secondo l’accusa, i cinque componenti riuscivano a entrare in casa (le loro vittime erano prevalentemente anziani) spacciandosi per tecnici della luce o dell’acqua e chiedendo di poter controllare il contatore. Una volta all’interno chiedevano anche di controllare alcune banconote per verificare se si trattasse di falsi: in questo modo scoprivano dove gli anziani custodivano il denaro e poi, distraendoli, li derubavano.
I colpi sarebbero stati messi a segno nel 2006, quando la banda è arrivata nella Marca in “trasferta” dal Piemonte. Carzaghi Pietro, Pio e Valentino, Riviera Cinziano e Lagaren Enrico: questi i nomi dei cinque finiti sul banco degli imputati. Nel corso delle indagini per inchiodarli alle loro responsabilità era stata anche trovata un’auto utilizzata per le loro scorribande. Nel mezzo, abbandonato durante una fuga, erano stati trovati alcuni oggetti preziosi appartenenti a una delle vittime dei loro raid.
A lanciare l’allarme era stata una coppia di anziani che aveva capito il raggiro e aveva sorpreso uno dei malviventi a rovistare in camera alla caccia di denaro e oggetti preziosi. (f.p.)
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