Fondazione Cassamarca, il buco è di 3 milioni

Il Consiglio di Indirizzo e Programmazione della Fondazione Cassamarca ha approvato oggi all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale per l’esercizio 2015 che indica una perdita di 3.025.000 €. Il risultato, secondo i dati di Fondazione, tiene conto della svalutazione delle società strumentali Appiani 1 Srl e Teatri e Umanesimo Latino Spa per complessivi 7.2milioni
Ma da Ca'Spineda, sede dell'ente, sono ottimisti: "Il documento risulta nettamente migliorativo rispetto al precedente DPP, che indicava per il 2014 una perdita di Euro 5.260.000, come pure rispetto al Consuntivo 2013, che ha registrato una perdita di Euro 10.912.405 - scrivono in una nota - Tali risultati sono stati possibili grazie alla politica di spending review che ha portato alla sensibile e progressiva riduzione dei costi di gestione. Rimane alta la voce relativa a Imposte e Tasse per la quale, in base a quanto previsto dal Disegno di Legge di stabilità 2015, potrebbe registrarsi un sensibile innalzamento riferito alla tassazione dei dividendi sull’attività delle Fondazioni".
Ma il nodo immobili e la "svalutazione" chiamata in causa da Fondazione aprono anche uno squarcio sulla reaòltà degli investimenti immobiliari fatti in questi anni dall'ente di piazza San Leonardo. Operazioni che dovevano aprire la strada a progetti e incassi e che ancora non decollano.
E il caso dell'ex Distretto militare di Treviso, lungo il Sile, vastissimo complesso che in parte è stato occupato dall'università (di cui alcune aule sono state chiusi per crolli e disuso) e che resta abbandonato a se stesso per la maggior parte. Lì Fondazione sognava uffici, residenze di lusso e università. Non si è fatto nulla. E la trattativa di vendita aperta mesi fa è sfumata.
Altro progetto era la riqualificazione immobiliare dell'ex sede della Polizia stradale di viale Brigata Marche a Treviso. Immobile acquisito con il risiko immobiliare sottoscritto con Provincia e Comune e poi dimenticato (sono ormai quasi cinque anni) dietro il pannello che indica solamenta chi rivolgersi in caso di "interesse".
Stessa storia per la ex Questura di Treviso, in via Carlo Alberto, pieno centro storico. Lì il piano di riqualificazione ideato dalla Fondazione prevede appartamenti di lusso. Ma al di là dei progetti (approvati) e delle immagini suggestive, non si è mossa foglia.
Inevitabile poi illuminare l'abbandono di Villa Franchetti. Altro immobile otenuto dalla provincia nel risiko immobiliare del 2007. Lì la promessa era di realizzare una sede universitaria e un centro "culturale" da unire all'auditorium che Fondazione voleva fare nei terreni ex Secco. Non si è fatto il primo, e nemmeno il secondo. Eppure Fondazione ha rilanciato: "Lì vogliamo fare università". Annuncio che stride un po', guardando lo stato degli spazi oggi occupati all'ex Distretto militare.
Impossibile poi non parlare dell'operazione Cittadella Appiani, un investimento immobiliare da decine di milioni di euro che De Poli ha sempre sostenuto e che ancora oggi è iuncompleta sia dal punto di vista dei residenti, sia dal punto di vista delle istitutzioni che vi si dovevano trasferire. Prefettura e Camera di Commercio infatti sono ancora ben lungi dal fare traslochi e anzi, pare non li faranno lasciando Ca'Spineda con il cerino in mano e una spesa incredibile senza ritorno.
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