Folla ai funerali di don Pettenuzzo

POSSAGNO «Don Giuseppe, un vero Buon Samaritano»: così il vescovo di Treviso monsignor Gardin ha voluto riassumere la missione di don Giuseppe Pettenuzzo, l’arciprete di Possagno scomparso dopo un...
Borghesi Possagno funerale di don Giuseppe Pettenuzzo Borghesi Possagno funerale di don Giuseppe Pettenuzzo
Borghesi Possagno funerale di don Giuseppe Pettenuzzo Borghesi Possagno funerale di don Giuseppe Pettenuzzo

POSSAGNO

«Don Giuseppe, un vero Buon Samaritano»: così il vescovo di Treviso monsignor Gardin ha voluto riassumere la missione di don Giuseppe Pettenuzzo, l’arciprete di Possagno scomparso dopo un anno di malattia, presiedendo le esequie che si sono tenute ieri al Tempio C. Per coincidenza, come ha ricordato il vescovo, esattamente tre anni fa don Giuseppe assumeva la guida della parrocchia di Possagno, dopo aver guidato la Caritas trevigiana e aver maturato diverse esperienze come parroco e assistente ecclesiastico degli scout e del Csi: tre anni, di cui uno – l’ultimo – segnato dalla malattia. Ma era bastato poco a don Giuseppe per conquistarsi l’affetto di tutti, testimoniato dalla folla che ha voluto stringersi per l’ultima volta al proprio pastore: circa 1300 le persone presenti, tra cui un centinaio di sacerdoti e i bambini dell’asilo e delle scuole di Possagno. «Un amore a prima vista», ha detto il vescovo che, citando il testamento di don Giuseppe, ha sottolineato il suo grande impegno a favore dei più deboli, imparato fin da piccolo nel suo ambito familiare.A conclusione del rito funebre, prima che il feretro partisse alla volta di San Martino di Lupari, paese natale di don Giuseppe, per la sepoltura nella tomba di famiglia, il semplice commiato della comunità: «Ci ha accolto e amati: e si è fatto amare». Commovente e affettuoso il saluto dei bambini dell’asilo: un grande ciao e una filastrocca in rima, nello stesso stile con cui don Giuseppe era solito scherzare. (d.n.)

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