Fingevano di vendere materiale agricolo, in venti alla sbarra per la truffa del leasing
Fingevano di vendere lo stesso materiale agricolo a più persone per importi tra i 70 e gli 80 mila euro. Facevano poi firmare agli acquirenti dei contratti di leasing che però poi non venivano ripagati. Viene contestato in tutto circa due milioni di euro. Alla sbarra sono finiti venti imputati da tutta Italia e i colpi sarebbero stati messi a segno dal 2011. La mente dell’operazione sarebbe stato l’imprenditore trevigiano ma residente a San Donà Alessandro Vendrame, che già in passato era finito nei guai per un’altra inchiesta condotta dalla Procura di Venezia legata a leasing truffa. Il meccanismo, anche in questa vicenda, era infatti consolidato: la banda acquistava macchine per movimento terra, camion o escavatrici, che risultavano esistere solo nelle documentazioni false e si faceva finanziare, quindi i soldi sparivano.
Il filone trevigiano, per eventi che si sono consumati soprattutto a San Biagio di Callalta nel 2011 e molti dei quali dunque a rischio prescrizione, era emerso durante l’inchiesta veneziana della Guardia di finanza che aveva preso il nome “Caterpillar”, dalle macchine movimento terra che la banda utilizzava: l'organizzazione criminale, stando alle accuse, dal 2003 aveva truffato almeno 23 importanti società di leasing. Un danno complessivo per 35 milioni di euro a cui si aggiungeva una frode fiscale ai danni dell’erario per 100 milioni di euro, con 150 imprese coinvolte. 110 le persone denunciate, sette eranop state colpite da misure cautelari. Sergio Vendrame era poi stato condannato a tre anni e sei mesi. La banda acquistava macchine per movimento terra, camion o escavatrici, che risultavano esistere solo nelle documentazioni false e si faceva finanziare, quindi i soldi sparivano. I venti finiti a processo a Treviso sono: Ruggero Alberton, 55 anni, Antonio Fabrizio Amatori, 49 anni, Mauro Bernardinello, 54 anni, Gianfranco Bulzomato, 49 anni, Maria Calzone, 54 anni, Mario Cardone, 52 anni, Franco Carraro, 67 anni, Salvatore Contartese, 41 anni, Ermanno D’Ippolito, 58 anni, Carmelo Damiano, 59 anni, Giorgio Degan, 54 anni, Lionello Forlin, 57 anni, Domenico Furuli, 42 anni, Sergio Martini, 38 anni, Fabio Masiero, 58 anni, Pasquale Molino, 29 anni, Fabrizio Puliero, 61 anni, Sergio Vendrame, 65 anni, Daniela Zamboni, 71 anni, e Rosa Zampieron, 66 anni. Sempre uguale il meccanismo: una società cedeva all'azienda di leasing un macchinario (in realtà inesistente, ma i passaggi erano tutti sulla carta).
A questo punto un'altra ditta (d'accordo con la prima, secondo gli investigatori) acquisiva il mezzo attraverso un’operazione di leasing: dopo aver pagato le prime rate faceva scattare la denuncia di furto e smetteva di pagare alcunché. Il risultato: la società di leasing versava una somma di denaro finanziando il passaggio di un mezzo inesistente. Le operazioni contestate sono state attribuite a una società che avrebbe ceduto vari macchinari tra cui due escavatori cingolati, un frantoio e un sollevatore telescopico. (g.b.)
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