Finanziamento truffa: condannato

«Con settemila euro apriamo un finanziamento più vantaggioso, e chiudiamo quello precedente». Peccato che quei soldi se li sia intascati, e con essi anche altri mille, prelevati dal bancomat della cliente/vittima. Marco Morena, promotore finanziario, è stato condannato ieri a nove mesi di pena per truffa aggravata. Dovrà anche restituire 12 mila euro: gli ottomila sottratti e quattromila di risarcimento danni.
Per farsi bello agli occhi della cliente e per dimostrarle che lui è uno che ci sa fare, Morena avrebbe anche mostrato alla giovane cliente il suo ufficio in pieno centro a Treviso. Solo da fuori, però: in realtà lui lì a due passi da piazza Dei Signori non aveva alcun ufficio di promotore finanziario. La proposta d'affare sembrava però ottima: aprire un finanziamento a tasso vantaggioso per chiudere i conti con vecchi debiti. «Dammi settemila euro e ci penso io», ha detto il promotore alla vittima, F.G. le iniziali del suo nome. Lei ha accettato, e ha pagato. Del finanziamento salva-debiti, però, poi neanche l'ombra. Non solo: il quarantenne ha persino convinto la cliente a consegnargli la tessera bancomat, dalla quale ha prelevato altri mille euro.
Dopo alcune richieste di spiegazioni cadute nel vuoto, nel 2010 la cliente ha deciso di presentare denuncia, assistita dall’avvocato Lorenza Secoli. A quel punto si è messa in moto la Procura della Repubblica di Treviso, che ha portato MArco Morena a processo con l’accusa di truffa aggravata.
Ieri, come detto, è arrivata la sentenza: nove mesi di pena e 12 mila euro da restituire alla vittima del raggiro. Quasi certamente il promotore finanziario farà ricorso in Appello contro la condanna di primo grado.
Fabio Poloni
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