Filippin, Lions e politica Addio a Paolo Tacchi

PADERNO DEL GRAPPA. Con quella sua punta di ironia, rivolta a se stesso, lui avrebbe scritto così: ecco una di quelle notizie che non vi avremmo mai voluto dare. Paolo era così, sempre ironico e sorridente, generoso con gli altri, positivo con tutti, ma fermo, fermissimo nei suoi principi. Lo scoutismo, il Partito Repubblicano, il Lions, gli Istituti. Dove gli Istituti erano «i Filippin», praticamente la sua casa.
Paolo Tacchi è volato via ieri mattina dopo una battaglia combattuta con grande dignità, senza dare disturbo a nessuno. Ma vi prego, non scrivete "male incurabile" diceva. Era un tumore, uno dei più terribili, contro il quale aveva fieramente combattuto. Provando anche cure sperimentali che, diceva lui, se non per me, «serviranno almeno per qualcun altro».
Di antica famiglia toscana, era nato il 27 maggio 1946 a Trieste. Aveva trascorso l'infanzia seguendo la carriera del padre, funzionario del Ministero della Difesa, in Toscana, in Friuli e infine a Treviso da dove aveva potuto completare gli studi in Chimica, all'Università di Padova, nel 1972. Poco dopo aveva iniziato la sua carriera di insegnante, fino al 2010, negli Istituti Filippin, dove aveva concluso la carriera da vicepreside dei licei.
Puntuale e appassionato, sapeva incoraggiare gli allievi, trasmettendo loro la passione per la chimica e l’amore per la curiosità. Con tutti conservava un bellissimo rapporto, ricordando nomi e cognomi e chiedendo notizie e aggiornamenti su lavoro e famiglia.
Paolo Tacchi non ha sprecato i suoi talenti, fedele al motto lionistico «we serve». Oltre all'insegnamento, continuava a coltivare gli interessi più vari, dai viaggi in capo al mondo alla lettura, dalle amicizie alla politica.
Il Partito Repubblicano, il Lions club, gli scout. Repubblicano da sempre, coltivava discrete relazioni nel partito di Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini, che volle invitare ad Asolo da presidente del Senato. Tra il 1992 e il 1995 aveva ricoperto l'incarico di assessore ai Lavori pubblici nel Comune di Asolo, occupandosi soprattutto dello storico Acquedotto Schievenin.
Nel Lions aveva servito tutti gli incarichi, da presidente del club Asolo e Pedemontana a governatore distrettuale, tessendo relazioni con tutto il mondo. Al Lions, che nel 2003 gli aveva attribuito la Melvin Jones, aveva dedicato le sue energie fino agli ultimi mesi.
In politica, fedele agli ideali laici del Partito Repubblicano, era stato consigliere comunale di opposizione per molti anni ad Asolo e infine assessore tra il 1992 e il 1995. In quegli anni teneva una seguitissima rubrica sul mensile di Asolo "Punto...e a capo", il Bloc Notes del Pungitopo, in cui amava distribuire un po' di raffinata ironia su personaggi e politici locali e non. E poi gli scout, prima delle sue passioni di gioventù con cui il legame era solidissimo. Paolo Tacchi aveva collaborato con tutti i direttori generali del Filippin che si erano susseguiti. Cercava di usare la sua persuasione per avvicinare le distanze, attenuare le divergenze. Dal 2006 al 2011, a cavallo della pensione, era stato presidente dell’Assedil (l’Associazione dei Direttori Lasalliani dell’Europa e del Mediterraneo). Al Filippin un cordoglio fortissimo: dal direttore Sileno Rampado a tutti i collaboratori e agli ex allievi moltissimi i messaggi di cordoglio. Così dal Lions e dal mondo della politica. I funerali martedì alle 15 nella chiesa di Paderno. (d.f.)
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