Falsi contratti di luce e gas, 300 anziani truffati

Si facevano aprire la porta con una classica scusa, come quella di controllare i contatori spacciandosi per tecnici, telefonavano a casa e mediante giri di parole, riuscivano a circuire malcapitati anziani. Tutto per sottrarre dati e generalità che poi servivano per falsificare documenti e, alla fine, modificare la voltura e aprire falsi contratti di energia e gas.
Le Fiamme gialle del comando provinciale di Treviso hanno denunciato alla procura della Repubblica due procacciatori d’affari (un 25enne veneziano e un 30enne residente a Monastier), per i reati di truffa aggravata e sostituzione di persona. Nella rete dei due, sono finite quasi 300 persone, 106 solo della Marca per ben 400 utenze attivate. La maggior parte anziani, le fasce più deboli, specialmente in questo periodo storico. Le indagini sono scaturite da una denuncia della stessa azienda con sede a Istrana, che continuava a ricevere esposti per contratti di energia e gas mai aperti. A un certo punto si è insospettita, e ha fatto scattare le indagini.
La ditta, infatti, aveva affidato ai due agenti l’incarico di proporre all’utenza il subentro nelle forniture di energia elettrica e gas a condizioni e prezzi competitivi: le indagini hanno permesso di accertare che i due, ricorrendo a vari artifici e raggiri, riuscivano a ottenere i dati anagrafici delle persone scelte come vittime – per lo più anziani – e i numeri identificativi dei contatori. Ottenuti i dati, stipulavano all’insaputa dei clienti, falsificandone le firme, nuovi contratti di fornitura di energia elettrica e gas.
Una delle tecniche più spesso utilizzate per carpire le generalità dei clienti e i dati delle forniture consisteva nel presentarsi come «tecnici Enel» e chiedere l’esibizione di una delle ultime bollette, dalla quale ricavavano le informazioni necessarie. I clienti, in base alle indagini condotte dalla compagnia di Treviso, alle quali ha fornito piena collaborazione l’azienda che aveva incaricato i due procacciatori, si vedevano quindi attivare, inaspettatamente, nuove forniture, delle quali erano costretti a chiedere la cessazione. I due sono stati licenziati.
Sono oltre 250 le vittime della truffa, tutte contattate “porta a porta” dai due denunciati: si tratta di persone che risiedono nelle province di Treviso, Venezia, Vicenza, Rovigo, Udine, Trieste, Gorizia, Rovigo, Bologna, Monza Brianza, Trento, Roma, Ascoli Piceno, Reggio Emilia. Il profitto conseguito dai due procacciatori d’affari è stato quantificato in circa 35.000 euro, atteso che per ogni nuova fornitura (oltre 400 quelle stipulate, tra energia elettrica e gas) veniva riconosciuta dall’azienda una provvigione di 80 euro.
L’operazione, in un settore delicato come quello del mercato libero dell’energia, rientra nell’azione di tutela dei consumatori rispetto a comportamenti volti a carpirne la buona fede per ottenere profitti illeciti. La guardia di finanza lancia un appello: «I cittadini sono invitati a rivolgersi al numero di pubblica utilità “117” o recarsi nel più vicino reparto della Guardia di finanza per presentare denuncia».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso