Fallimento della Maw srl Conte transa con i creditori

Accordo raggiunto: definito prima dell’estate, è stato infine perfezionato nelle settimane scorse.
Mario Conte, dal 2018 sindaco della città di Treviso, ha definito la transazione con il comitato dei creditori, nella procedura fallimentare della Maw, srl di cui era socio fino al 2012, poi amministratore fino al 13 luglio 2016, quando era stata dichiarata fallita dal tribunale di Treviso.
Dicono i bene informati che Conte abbia sanato la sua posizione con un versamento di circa 25 mila euro, da erogare entro il prossimo 31 dicembre. Una vicenda che era esplosa alla vigilia del voto che lo avrebbe poi incoronato sindaco. Solo nel maggio 2018, in piena campagna elettorale, l’allora capogruppo della Lega, candidato sindaco di Lega e centrodestra, aveva integrato le sue dichiarazioni come amministratore pubblico ai sensi della legge sulla trasparenza del 2013: precisando appunto la sua posizione societaria nella Maw, attiva nel settore edile, sede legale a Villorba, ma sede operativa in via Castagnole 20 a Treviso. La società era stata fondata nel 2004: Mario Conte, dal 16 gennaio di quell’anno, ne era anche direttore tecnico, con potere di firma disgiunta come il socio Maurizio D’Arienzo, 50 anni, residente a Villorba, anch’egli in carica dal 2004. L’integrazione era stata chiesta dall’allora segretario generale del Comune, Otello Paraluppi, tramite l’allora presidente del consiglio comunale, Franco Rosi. E riguardava espressamente, come da norma, gli anni dal 2013 al 2016, in cui Conte sedeva a palazzo dei Trecento, dov’era entrato con la Lista Gentilini. I fatti della vicenda riguardano interamente anni in cui Mario Conte era militante, poi consigliere e capogruppo in consiglio, non riguardano il suo mandato da primo cittadino.
La procedura fallimentare era stata aperta nel 2016, affidata alla curatrice Roberta Michieletto (fra l’altro già assessore a Villorba nella giunta di Marco Serena). Solo quest’estate, dopo una lunghissima trattative è maturata l’intesa fra le parti, verso Conte e i creditori, rappresentati dalla curatela.
È stata la conclusione di una trattativa giocatasi anche fra due studi legali della città, nelle pieghe dei conti del bilancio societario: da un lato le poste alla colonna crediti e quelle alla colonne delle passività. Con un capitolo ad hoc incentrato sull’auto aziendale della Maw, passata all’allora amministratore Conte nel quadro dei conti societari.
Conte alla fine verserà la somma, e regolarizzerà ogni pendenza. Del resto si era sempre difeso, sostenendo che nel 2011, con rogito notarile 462344 del 10 aprile 2012, aveva ceduto le sue quote della Maw srl. Ma, non essendosi dimesso anche da amministratore, l’attuale sindaco aveva conservato gli incarichi pregressi. «Il mantenimento formale della carica di amministratore è dovuto a una leggerezza in fase di redazione dell’atto di cessione», ha sempre detto Conte sulla vicenda, «alla data di vendita delle quote non ho avuto alcun ruolo né alcun contribuito volontario volitivo rispetto all’attività societaria, né da quella data ho sottoscritto bilanci, né altri atti contabile amministrativi, né percepito alcun compenso da amministratore». —
A.P.
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