Fallimenti, Corso scarcerato Zanato resta a Santa Bona

Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di Nicolò Corso, andrà ai domiciliari, mentre ha confermato la custodia cautelare in carcere per Vincenzo Zanato. Sono accusati di essere i...

Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di Nicolò Corso, andrà ai domiciliari, mentre ha confermato la custodia cautelare in carcere per Vincenzo Zanato. Sono accusati di essere i “professionisti della bancarotta” finiti in manette in seguito all’inchiesta della Guardia di Finanza. Corso è considerato la mente del gruppo e gli vengono contestati due episodi di bancarotta per due somme, una da centomila euro e una da quindicimila, incassate per prestazioni reali come consulente d'impresa. Il primo episodio, quello da centomila euro, riguarda una prestazione alla ditta Alufilm Srl di Salgareda, dichiarata fallita il 19 giugno del 2014. L'altra, da quindicimila euro, fa riferimento a una (presunta, secondo la Procura) consulenza alla Vetreria Veneta di Conegliano, fallita il 10 dicembre dello stesso anno. Soldi in uscita lecita, secondo l'imputato. Soldi distratti illecitamente, secondo l'accusa. Anche l’imprenditore/prestanome Vincenzo Zanato è considerato tra le menti del gruppo. Erano loro due a tenere le pubbliche relazioni, a cercare le aziende: secondo i finanzieri si proponevano di aiutarle a uscire dalle secche della crisi. Sette le "vittime": Inoxfim e Alufilm di Salgareda, Vetreria Veneta e Lafood Group di Conegliano, Power Srl e Giromel Autotrasporti di Pieve di Soligo, Of Interni Srl di Maserada.

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