Fabbro presidente Tar boccia il ricorso di Luisa Napolitano

Nessuna illegittimità nella nomina di Antonello Maria Fabbro a presidente del Tribunale di Treviso. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, respingendo il ricorso di Luisa Napolitano, già membro togato del Csm, ex componente (e vicepresidente) del comitato direttivo della Scuola superiore della Magistratura.
I giudici amministrativi hanno rigettato tutte le tesi del ricorso, in primis il giudizio comparativo, ritenuto dal Tar «non irragionevole, giacché il Csm ha considerato le peculiarità dell’ufficio da conferire e all’uopo valorizzato qualità e quantità delle esperienze professionali di Fabbro sia nell'esercizio delle funzioni giudiziarie, sia nell’esercizio delle funzioni semidirettive e vicarie, tali da dimostrare una conoscenza dell'ufficio de quo più approfondita rispetto alla Napolitano».
Altro punto era la valutazione dei titoli: Napolitano si accreditava di «titoli specifici, per aver esercitato funzioni di secondo grado, in sedi giudiziarie di grandi dimensioni, fino alla presidenza del collegio giudicante»), ma il Tar ha eccepito che «l’incarico da assegnare era la presidenza di un tribunale di dimensioni medio-piccole», e come «non è detto che, in un giudizio condotto in concreto ed in ragione delle peculiarità dell'ufficio da ricoprire, un magistrato che abbia svolto funzioni di secondo grado possa essere ritenuto di per sé più idoneo di un collega che abbia esercitato sempre funzioni di primo grado, ma più qualificate e pertinenti rispetto al posto messo ad interpello».
Sulla censura inerente al difetto di motivazione, i giudici hanno reputato la delibera del Csm «sufficientemente motivata», per mezzo «di una valutazione non illogica e conforme ai criteri di legge»
Conclusione: Fabbro, per il Tar del Lazio, è soggetto idonea alla carica, per la sua «ultra ventennale esperienza nelle funzioni giudicanti, la competenza acquisita in tutte le materie dell'ufficio di primo grado de quo e la consolidata esperienza organizzativa dimostrata nelle funzioni semi direttive svolte, nonché in quelle esercitate quale presidente vicario di Tribunale».
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