Fabbrica senza operai, Electrolux conferma

Passaggio di consegne tra Mondini e Castagner, il gruppo pianifica l’automazione dello stabilimento di Susegana





Electrolux ha confermato, nell’incontro nazionale di ieri col sindacato, che costruirà a Susegana lo stabilimento più robotizzato al mondo per sfornare frigoriferi di ultima generazione.

L’indiscrezione - anticipata ieri dal nostro giornale - non è stata affatto smentita ieri mattina, nel corso dell’appuntamento in un albergo romano per salutare Marco Mondini e dare il benvenuto a Ruben Castagner. Anzi, sarebbe stata avvalorata da una serie di considerazioni sul «futuro» della produzione in Italia della multinazionale svedese.

Cordiale il saluto a Mondini, già responsabile delle risorse umane del gruppo: il manager lascia dopo lunghi anni di servizio; il suo successore Castagner arriva dalla fabbrica di Solaro del gruppo svedese, dove ha svolto la funzione di direttore del personale.

Il progetto dello stabilimento avveniristico è ancora in fase di perfezionamento e comunque sarà anticipato nelle sue linee essenziali in occasione del vertice tra l’azienda ed il sindacato al Ministero dell’industria e dello sviluppo economico il prossimo 9 ottobre.

«Ieri intanto, - fa sapere Stefano Bragagnolo della Uilm – siamo stati rassicurati sulla ripresa della fabbrica di Susegana. Mentre a Solaro ci sono 200 esuberi e a Porcia una settantina, i forni di Forlì stanno conquistando importanti mercati e i frigo di Susegana arriveranno a fine anno a quota 785 mila, quindi qualche migliaio in più del budget previsto».

Non è detto, però, che a Susegana resti l’orario normale di lavoro, come da inizio d’anno. Il prossimo autunno, infatti, si potrebbe verificare la cosiddetta flessibilità in negativo, con l’orario di 6 ore a turno anziché 8 e con 2 giorni di sospensione dal lavoro nel mese di novembre.

Nei mesi conclusivi dell’anno, infatti, è abbastanza normale un minore pressing dei mercati.

Ieri è stato confermato che Susegana, in ogni caso, può ritenersi definitivamente in uscita dal periodo emergenziale e che il prossimo anno la produzione potrebbe ritornare verso gli 800 mila pezzi. Resta comunque per i lavoratori l’opportunità di lasciare lo stabilimento con gli incentivi del recente passato.

La fabbrica, dunque, si prepara evidentemente a quello che sarà il rilancio attraverso l’automazione spinta ed in particolare l’introduzione dei robot. Uno scenario per nulla lontano, secondo alcune indiscrezioni: il progetto potrebbe essere realizzato nell’arco di un triennio.

Già ieri il sindacato ha cercato di capirne di più. Se l’obiettivo di Electrolux è quello di modernizzare i processi produttivi automatizzandoli e robotizzandoli, con forti investimenti, si pone d’altro canto – come si osserva in casa sindacale – sia un problema di carattere occupazionale, sia il tema della riconversione e formazione degli operai. Secondo le prime valutazioni, infatti, la nuova fabbrica a regime potrebbe produrre gli stessi frigoriferi di oggi, con poco meno della metà degli operai. —



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