Ex Veneland, Tar con il Comune respinto il ricorso di Colomban

Il tribunale contro l’imprenditore che si era visto negare i permessi a costruire sulle ex cave a Marocco Il progetto si sviluppa su un'area di 450mila metri quadrati vicino al complesso delle Generali
PERTILE - PADOVA 2.0. DA SX: MASSIMO COLOMBAN, PERTILE - PADOVA 2.0
PERTILE - PADOVA 2.0. DA SX: MASSIMO COLOMBAN, PERTILE - PADOVA 2.0

MOGLIANO. Per ora niente resort di lusso e residence nell’area delle ex cave di Marocco: il primo round della battaglia legale contro l’imprenditore trevigiano Massimino Colomban va al Comune di Mogliano. È stato pubblicato nei giorni scorsi il primo pronunciamento del Tar del Veneto sul ricorso presentato dalla Quaternario Investimenti contro il diniego dei permessi a costruire emesso dal dirigente del settore urbanistica Salvina Sist. La seconda sezione del tribunale amministrativo regionale ha respinto l'istanza cautelare presentata dai privati.

Colomban dunque, intenzionato a realizzare nell'area dell'ex Veneland e delle cave di Marocco un complesso intervento alberghiero e residenziale di 68 mila metri cubi, non ha ottenuto da parte dei giudici la sospensiva dei provvedimenti impugnati. Per il verdetto finale rimane da attendere il giudizio di merito. Quello tra il comune di Mogliano e l'imprenditore trevigiano, attuale assessore 5 stelle della giunta capitolina guidata Virginia Raggi, è un duello che si sviluppa lungo il crinale delle norme tecniche di ambito urbanistico. Nell'estate scorsa la società che fa capo a Colomban, la Quaternario Investimenti, la stessa che ha realizzato anche l'operazione Castelbrando a Cison di Valmarino, ha presentato un imponente progetto di recupero dell'area dell'ex Veneland. È denominato “Country Club Venezia” è si sviluppa su un'area di 450mila metri quadrati sul lato nord di via Marocchesa, laterale del Terraglio, davanti al quartier generale del Gruppo Generali. I 68 mila metri cubi (nella speranza di farli diventare 98 mila grazie al piano casa) si articolerebbero in un grande hotel con piscina, residenze private, impianti sportivi, spa e negozi.

Il progetto è fortemente influenzato dallo spirito eco-friendly: parco fluviale protetto e recintato, percorsi ciclopedonali interni, giardini verticali, un'azienda biologica, aree agricole, spazi commerciali e impianti sportivi. La realizzazione dei piani di Colomban, proprietario dell'area fin dal 1988, comporterebbe anche una piccola rivoluzione alla viabilità della zona con la creazione di un bypass sul Terraglio, del tutto simile (in linea di principio) alla vecchia ipotesi del cosiddetto “fagiolo” (opera complementare al passante in fascia A mai realizzata). I progetti sono stati depositati in comune il 23 giugno 2016, ma si sono subito incagliati. Con due note, a fine agosto, il Comune ha sospeso sia il procedimento edilizio, sia la richiesta di autorizzazione paesaggistica. Il vizio di forma individuato dal comune di Mogliano riguarda in particolare l'assenza di uno specifico strumento urbanistico. Ed è proprio su questo, che i giudici del Tar, entrando nel merito del ricorso dovranno pronunciarsi. Dietro alle questioni tecniche si scorge uno scontro che non manca di avere implicazioni politiche. Di sicuro il sindaco Carola Arena, che fin dall'inizio del suo mandato aveva avviato una serie di trattative con Colomban, non vuole disattendere le richieste del comitato locale per la salvaguardia delle Cave di Marocco.

Matteo Marcon

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