Eroina e chetamina tra amici a 15 anni

«Avevo quindici anni. Fumavo marijuana, ho provato la cocaina. E nella compagnia girava anche l’eroina: la chiamavamo spada, oppure stagnola. E poi funghi allucinogeni e chetamina». Non sono i ragazzi dello zoo di Berlino. Questi, descritti dalla ragazza che ora di anni ne ha 19, sono i ragazzi dei giardinetti di via Malvestiti, o del campetto sportivo. Treviso, Paese, Postioma, Porcellengo: case e luoghi frequentati da ragazzi giovanissimi erano diventati luogo di spaccio e di consumo di droghe leggere e pesanti, secondo la Procura della Repubblica di Treviso. Nove di quei ragazzi ora sono a processo per spaccio a minorenni.
Ieri, sul banco dei testimoni, sono sfilate alcune ragazze ora appena maggiorenni. All’epoca dei fatti contestati dalla Procura (2009) erano poco più che bambine. Con le droghe, però, avevano già esperienza. «Fumavo marijuana, la droga me l’aveva venduta Goran Devic», ha raccontato ieri al giudice una delle testimoni. «Frequentavo la compagnia nei fine settimana, e da Leonardo Michielin e Guisse Marley sentivo dire che girava anche eroina. La chiamavamo stagnola, o spada». Oltre ai tre già citati, gli altri imputati sono Fabio Borsato, Denis de Lazzari, Tobia e Micola Zocco, Matteo Begotto e Ettore Rosina. Un quadro pesantissmo, quello tracciato dalla Procura: consumo abituale e spaccio anche a minorenni. Un quadro decisamente da ridimensionare, secondo gli avvocati difensori dei ragazzi: si trattava sì di consumo di droghe leggere, ma non ci sono stati sequestri né prove di spaccio di droghe pesanti.
Una delle ragazzine sentite ieri dal giudice ha aperto uno squarcio su quella compagnia con la passione per lo sballo. «Facevamo uso di droghe come marijuana e hashish a casa, o al campo sportivo di Porcellengo, oppure ancora ai giardinetti di via Malvestiti, a Postioma», ha detto la giovane. «Non so da dove arrivasse la droga. Goran mi ha detto che la prendeva a Padova».
I nove imputati sono tutti giovani, molti di loro ancora studenti al liceo o in istituti professionali di Treviso. Si trovavano spesso tra di loro per consumare droga. E, in alcuni casi, anche per venderla ad amici minorenni, secondo la Procura. Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Francesca Torri. Gli inquirenti sono convinti di aver messo la parola «fine» a un fitto giro di spaccio diffuso e capillare, che sarebbe andato avanti (almeno) per un anno: dall’autunno 2009 a fine estate 2010. «Ci passavamo lo spinello, ma non sono nemmeno sicura di cosa ci fosse dentro», ha raccontato la ragazzina. «Io personalmente non ho mai fatto uso né di eroina né di funghi allucinogeni, ma ne sentivo parlare dagli altri». Proprio su questo punta la difesa dei nove imputati: l’unica certezza è l’uso condiviso di droghe leggere, ben diverso dal presunto spaccio di droghe pesanti contestato dalla Procura. Toccherà al collegio di giudici fare chiarezza.
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