Eredità Del Monaco, archivio per Marcon

Il presidente dell’Istituto lirico di Villorba era stato denunciato dal figlio del tenore

È arrivata un’archiviazione nella guerra che sta coinvolgendo gli eredi del tenore Mario Del Monaco. Il figlio Claudio Del Monaco aveva infatti denunciato Odino Marcon, il presidente dell'Istituto lirico di Villorba e «vestale» del grande artista, collezionista di una serie di «reliquie» appartenute all'artista. La vicenda però è finita in un’archiviazione. Nell’aprile dell’anno scorso c'era stata la diffida: «La invito a restituire tutto quanto è stato ottenuto mediante mezzi non leciti», aveva scritto. Dalle parole, il figlio del celebre tenore era poi passato ai fatti ed era stata depositata in Procura la denuncia per estorsione, usura e truffa. Accuse pesantissime su cui gli inquirenti hanno indagando, arrivando alla decisione di archiviare. Marcon, fin dall'inizio, aveva ribadito di aver usato il nome di Del Monaco «non per business ma per fini culturali».

Claudio del Monaco aveva prima denunciato per estorsione l'agente Cosimo Filomeno, detentore dei diritti di vendita delle opere del tenore. Nel mirino era poi finito Odino Marcon diffidato appunto con una raccomandata, a usare il nome del tenore. Il figlio dell'artista aveva invitato inoltre l'Archivio dell'Università di Bologna a non utilizzare il materiale sul tenore donato da Marcon. Dopo una manciata di giorni era partita una seconda raccomandata per chiedere entro una settimana la restituzione dei beni appartenuti al tenero e ritenuti di grande valore affettivo ed economico. Beni che, secondo il figlio Claudio e i suoi legali, non sarebbero stati acquisiti in modo regolare. Nell'iniziale diffida infatti si ipotizzavano anche alcune violazioni di natura penale, le stesse contenute nella denuncia depositata in Procura.

Intanto, contro l'istituto lirico presieduto da Odino Marcon c'è un'altra azione legale in corso: quella avviata dal primogenito del cantante, Giancarlo, che contesta a sua volta l'uso indebito del nome del defunto. Secondo i legali del primogenito, Alex Lovisa e Francesco Novello, l'istituto avrebbe registrato un marchio «Mario del Monaco» per la commercializzazione di preparati cosmetici, dentifrici, saponi, olii essenziali per capelli. E ci sarebbe stata anche la messa in commercio di un vino con l'immagine del tenore. Prodotti che, evidentemente, nulla hanno a che vedere con la lirica. Un business per niente gradito dagli eredi che hanno deciso di riprendere in mano le redini della situazione a tutela della fama mondiale di Del Monaco.

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