Ecco la fabbrica dei sogni Dà il sorriso ai bimbi malati

GIAVERA DEL MONTELLO. A volte i sogni diventano realtà. Ma il sogno di Rudi Zanatta è andato ben oltre. Tredici anni fa ha fondato l’associazione Sogni Onlus con lo scopo di realizzare i desideri di bambini e ragazzi con gravi malattie oncologiche, ricoverati presso i padiglioni di oncologia pediatrica. Incontrare il papa, o il loro cantante preferito, oppure ancora il loro idolo calcistico, da Lionel Messi a Gianluigi Buffon passando per Mauro Icardi: questi i sogni dei bambini, che l’associazione di Zanatta aiuta a esaudire.
Un viaggio cominciato dopo un vero e proprio incubo: «Sono un bioterapeuta di professione e il percorso legato all’oncologia è iniziato prima, con mio fratello Morris», comincia a raccontare Rudi Zanatta, «Facevo il giocatore professionista di pallacanestro e mio fratello è morto in venti giorni per una leucemia fulminante. Il mondo del basket mi ha dato una mano, non per la carriera perché ho avuto problemi di cuore e ho dovuto abbandonare il professionismo, ma per avere dei contatti che poi mi sono serviti per il futuro, ossia per quando ho fondato la Sogni».
Il primo sogno realizzato non si scorda mai: «È cominciato tutto quando ho portato a Capo Verde una mia cara amica, Emily di Valdobbiadene, che avevo assistito nel percorso della sua malattia», continua a spiegare Zanatta, «È stato un viaggio intenso che è durato una settimana in cui Emily ha vissuto come una regina: coccolata da tutti gli isolani, corteggiata, ha cominciato a camminare quando non camminava più, a mangiare quando non mangiava più, a guidare e fare cose che non aveva mai fatto prima. L’insieme di tutte queste esperienze, a cominciare da quella di mio fratello, mi hanno fatto capire che cosa dovevo fare nella vita e ho deciso di fondare la Sogni e da tredici anni realizziamo i desideri di questi guerrieri».
Tanti i ricordi di Rudi, e tutti importanti: «Di ogni sogno mi lascio un ricordo perché li seguo personalmente. Ovviamente non ci posso essere sempre, quindi mi faccio aiutare da persone che hanno perso dei figli e che quindi conoscono la realtà. I primi sogni mi hanno dato la spinta per continuare, a cominciare da quello di Emily. Ma con ogni bambino cerco sempre di avvicinarmi alla loro dimensione e di cercare di entrare nel loro mondo, sempre nel rispetto della malattia. Mi rimane impresso il loro sorriso e il luccichio degli occhi dei bambini che si sono riaccesi: vuol dire che ho colpito e che ho raggiunto il mio obiettivo». Nonostante i sogni, non si perde il contatto con la realtà e ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere: «Abbiamo un sogno nel nostro sogno», dice ancora Rudi Zanatta, «Abbiamo un grande progetto che abbiamo già presentato in Regione per avere un aiuto anche economico, visto che l’anno scorso non c’erano fondi. Sto cercando di realizzare la nostra “Fabbrica/casa dei sogni” in una zona del Montello che dobbiamo ancora definire. C’è l’idea di recuperare i bambini nella fase critica, ossia quando quasi sempre entrano in una fase depressiva perché sono senza capelli e con la mascherina, e di farli uscire in una dimensione riabilitativa fisiologica: vogliamo farli uscire all’aperto e in mezzo alla natura, farli stare con gli altri, fargli alzare l’autostima, far far loro laboratori creativi, fargli sporcare le mani con dei piccoli lavori, usare la pet therapy. Con il fine di superare le paure facendoli affrontare il mondo. Spero che il progetto si concretizzi nel 2018, manca solo il finanziamento». Ma non è finita qui: «Adesso abbiamo sette od otto sogni da realizzare nell’arco di due mesi», conclude Rudi Zanatta. Questa è la realtà che la Sogni vuole rendere migliore.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso