«È stato un malinteso Il colore della sua pelle non c’entra nulla»

DeMarchi Castione di Loria chiude il Movida
DeMarchi Castione di Loria chiude il Movida

«Si è trattato di un malinteso. Il colore della pelle non c’entra nulla. Le cameriere hanno detto di essere state derubate e gli unici a essere entrati nello spogliatoio sono stati il ragazzo e le ballerine». Vanni Bonaldo, del locale Movida di Loria, si scrolla di dosso le accuse di razzismo: «Non sarebbe cambiato nulla se fosse stato bianco, blu o verde», ammette. Poi ripercorre i minuti concitati della notte del sabato appena passato.

«I Puppets family dovevano esibirsi sabato sera, come pattuito. Quando sono arrivate le ballerine, ho detto loro che potevano cambiarsi nello spogliatoio del personale femminile. Con loro è entrato il ragazzo, ma non ho posto obiezioni», spiega Bonaldo.

È al termine dell’esibizione che sono emersi i guai: «Alla fine del turno le cameriere sono venute ad avvisarci, dicendo che dalle loro borse mancavano 20 euro e tre anelli di grande valore affettivo. È ovvio che abbiamo chiesto spiegazioni alle uniche persone che sono entrate nello spogliatoio a parte le dirette interessate. Poi sì, abbiamo chiesto con garbo se ci poteva mostrare il contenuto del marsupio, ma non c’erano gli anelli. Sui soldi non potevamo far nulla, perché non hanno il nome scritto sopra».

Vanni Bonaldo circoscrive pure la questione del mancato pagamento: «Abbiamo solo detto che prima di pagare avremmo voluto verificare le immagini delle telecamere della videosorveglianza, che però, ovviamente, sono fuori dallo spogliatoio. Vorrei precisare che non c’è stata alcuna forma di razzismo nei confronti di nessuno. È un sentimento che non appartiene né a me né al nostro locale. Speriamo che ci sia un chiarimento al più presto». —

FA.P.

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