E’ morto Oliviero Carraro presidente degli artigiani

di Dario Guerra
CASTELFRANCO
È morto Carraro, «l’elettrauto della piazza», conosciutissimo proprio perché era l’unico ad avere la bottega di elettrauto nel salotto della città. Aggiustava auto e moto nella centralissima piazza Giorgione.
Oliviero Carraro aveva 91 anni portati molto bene. E’ mancato ieri mattina. Per la città murata era un personaggio: eclettico e dinamico. La sua notorietà è nata anche per i suoi lavori d’ingegno oltre che per la sua grande passione per le moto. Era già un centauro quando a Castelfranco ancora in pochissimi viaggiavano sulle moto. Altro suo grande amore era il Monte Grappa. Un aneddoto di cinquant’anni fa - che gli anziani ancora ricordano bene - è riferito proprio alla sua sfrenata passione per le moto. «Senti – si diceva all’ombra delle mura – questo è Oliviero che sta accendendo la sua moto. Cinque minuti dopo arriva a Castello di Godego».
Carraro è deceduto ieri mattina all’ospedale San Giacomo, dov’era ricoverato da pochi giorni per una polmonite che non gli ha lasciato scampo.
In pochi giorni è peggiorato fino al decesso, improvviso , di ieri. Era brillante e vivace nonostante i suoi 90 anni suonati.
La vita di Oliviero è stata fin da giovanissimo impegnata con gli studi tecnici. E poi tenace com’era sempre, si era appassionato follemente dei motori. Giovanissimo si è arruolato nell’Aviazione dove ha appreso quelle conoscenze che gli hanno permesso a guerra finita di aprire la sua famosa bottega sotto i portici di piazza Giorgione. Oggi nei locali occupati un tempo dalla sua officina si trova un’agenzia di viaggi.
Per molti anni ha lavorato al centro logistico di Caserta sempre come tecnico esperto di aerei.
All’epoca della seconda guerra mondiale, sempre arruolato nell’Aviazione, aveva la mansione di radarista. Era invalido di guerra. Negli anni Settanta è stato il primo presidente dell’associazione Artigiani Castellani.
Grande appassionato di montagna e, in particolar modo, del Grappa, curava tutti i sentieri fino agli anni Ottanta. Partiva per la manutenzione all’inizio di ogni stagione.
Retto, onesto ma anche riservato e nel contempo uomo sempre sereno, Oliviero lascia una bella eredità morale alla sua famiglia di nipoti e pronipoti.
Lascia la moglie Elsa, dopo sessant’anni di matrimonio, e i figli Luisa e Manuela. I funerali saranno celebrati domani mattina alle 10 in Duomo.
E chissà se il rombo delle sue moto accompagnerà ancora la memoria di Oliviero nel ricordo dei tanti che lo conoscevano e lo stimavano.
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