È morto da più di un anno ma Tim gli manda le bollette

CASTELFRANCO. È deceduto esattamente un anno fa, il 5 febbraio: ma per la Tim evidentemente ancora usa telefono e internet, tra l’altro senza pagare le bollette. Tant’è che gli ha inviato una ingiunzione di pagamento di 650 euro, per il tramite di una società di recupero crediti. Lui è Enrico Trevisan, l’indimenticato e notissimo titolare dello street food “El Folpeto de Ericheto” che si trova suo malgrado “moroso” nei confronti dell’azienda di telecomunicazioni, anche se per tempo la famiglia ne aveva comunicato il decesso e quindi l’interruzione dell’abbonamento. E non si può neppure sospettare che qualcuno abbia usato la connessione telefonica al posto suo: dopo la sua scomparsa infatti la moglie Giovanna si è trasferita dalla figlia Laura.

«È una situazione a dir poco kafkiana – spiega l’altra figlia, la scrittrice Lisa Festa – abbiamo fatto tutto quello che ci ha indicato Tim per la cessazione dell’abbonamento intestato a mio papà. Addirittura abbiamo spedito via fax il certificato di morte. Ma le bollette sono continuate ad arrivare». La famiglia comincia a chiedere informazioni, ma non arriva a capo di nulla. A questo punto manda una raccomandata con ricevuta di ritorno che risulta pervenuta il 14 ottobre 2019. Sta di fatto che la parte più cospicua di questo debito è di 430 euro riferita a un documento con scadenza 13 novembre 2019: quindi almeno da un mese la compagnia di telecomunicazione avrebbe dovuto prendere atto di quanto comunicato già nel maggio precedente e poi ribadito via raccomandata. «La missiva è arrivata nei giorni scorsi all’indirizzo dove viveva la mia famiglia – dice Lisa Festa – ce ne siamo accorti per puro caso. E non sappiamo a che cosa si riferisce quest’ultimo pagamento. Teniamo presente che quando mia mamma ha comunicato il decesso di papà ha indicato anche il suo recapito di cellulare, ma nessuno si è preso la briga di chiamarla per spiegare la situazione. La cosa più brutta è che, proprio nell’anniversario della sua scomparsa, ci hanno comunicato che il nome di mio papà sarà inserito nell’elenco dei “morosi” intenzionali. A questo punto attendiamo i chiarimenti da parte di Tim». —

Davide Nordio

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