E' morto a 67 anni «Richetto» Casarin Una vita fra piazza, musica e rugby

La «piazza» trevigiana piange la scomparsa di Enrico Casarin, per tutti «Richetto», spirato alle 2 di ieri all'ospedale Ca' Foncello, dove era ricoverato dal giorno precedente per l'aggravarsi del male che si era manifestato due mesi fa. Enrico, 67 anni compiuti a luglio, era cresciuto a due passi da Piazza dei Signori, nella bottega d'alimentari di papà Giovanni. Fin da giovanissimo con la sua verve era stato tra gli animatori delle feste anni '60 e '70, in cui si è formata una generazione di professionisti trevigiani, legati dalla passione per il rugby e il rock'n'roll. Per oltre 35 anni è stato rappresentante della Black&Decker, attività che aveva lasciato ad un paio d'anni per andare in pensione e dedicare il proprio tempo allo sport (praticava con discreto successo il golf, oltre al tennis e allo sci) e agli amici di sempre, con cui dava vita alle serate musicali «unplugged» in cui Enrico cantava i suoi «personalissimi» blues, organizzate da Carlo Campeol con i rockettari trevigiani al Ristorante Beccherie. Gli stessi amici che, il 28 luglio, avevano voluto per lui una festosa cena di compleanno da Checchi al Mercato. L'ultimo saluto ad Enrico (che lascia i fratelli Carla, Piero, Franco) si terranno domani alle 11 - partenza alle 10.45 dall'obitorio dell'ospedale - nella chiesa di San Pio X, accanto alla casa di «Richetto» in via Vecellio. Per volere della famiglia, in suo ricordo non fiori ma offerte da devolvere all'Advar.
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