E l'onorevole Gava (Pdl) diventa giudice di Berlusconi
Il caso Ruby? Diciamo che per noi è un momento... complicato». Tutto pensava di dover fare, nella sua carriera parlamentare. Ma certo non di passare al setaccio i sospiri, le risatine e le confidenze intime dei tabulati del cellulare di Ruby Rubacuori, la marocchina che ha fatto esplodere lo scandalo Berlusconi.

Fabio Gava, avvocato, onorevole Pdl, è l'unico trevigiano membro della giunta per le autorizzazioni a procedere. Ossia l'organismo della Camera che dovrà valutare la richiesta di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti di Silvio Berlusconi, presentata dalla Procura di Milano.
Gava, bella gatta da pelare.
«La giunta, di cui sono segretario, ha solo compiti istruttori, è il voto parlamentare ad avere peso».
Ruolo comunque pesante: c'è di mezzo il capo del suo partito.
«In passato abbiamo già esaminato una pratica relativa a Berlusconi».
Sì, ma ora c'è Ruby...
«Dobbiamo solo esaminare le carte».
Faldone corposo?
«Circa 390 pagine».
Alla faccia: tutte intercettazioni delle telefonate tra Ruby e le sue amiche?
«Ci sono anche i decreti per le perquisizioni e altro».
Già letto il malloppone?
«Un'oretta di lettura me la sono fatta, adesso me ne faccio un'altra».
Pallido e assorto.
«Finora ho trovato più o meno le stesse cose lette sui giornali».
Ossia?
«Ruby che parla cone le amiche, il fidanzato, la mamma dell'ex fidanzato».
E alle amiche che dice, la Rubacuori?
«Che Berlusconi sapeva che lei era minorenne quando si sarebbero conosciuti».
Bella rogna per il Pdl.
«Momento delicato».
Torniamo alla giunta.
«Valuteremo la richiesta di perquisizione degli uffici di Spinelli».
Ossia il contabile che i giudici ipotizzano abbia gestito i pagamenti delle miss che avrebbero allietato le serate di Silvio. Spinelli ha infatti respinto la perquisizione dicendo che il suo ufficio gode di immunità parlamentare.
«E infatti siamo entrati in gioco noi».
E quindi?
«Ci sono tre possibilità: accogliere la richiesta di perquisizioni che porterà al voto segreto in Parlamento; respingerla; oppure, come ritengo più probabile, arrivare al ritiro dell'atto da parte della procura di Milano per legittima incompetenza funzionale, perché del fatto avrebbe dovuto occuparsene il tribunale dei ministri di Roma, ma anche per incompetenza territoriale: se i fatti sono avvenuti ad Arcore, doveva occuparsene il tribunale di Monza, non Milano».
Quando deciderete?
«Forse già domani (oggi, ndr) faremo la scaletta dei tempi. Certo che la maggioranza spingerà per dilatare i tempi, l'opposizione per affrettarli».
Stiamo freschi: stando alla suddivisione dei gruppi in giunta, la maggioranza ha 11 voti contro i 10 dell'opposizione...
«Vedremo».
E se passa la terza via?
«Stop alle indagini».
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