Due anni per i coniugi morti nello schianto
Marito e moglie persero la vita in una carambola tra auto, una vicentina ieri ha patteggiato

Silvano Furlanetto
PONZANO.
Ha patteggiato due anni di reclusione E.S., quarantenne di Sandrigo (Vicenza) che doveva rispondere dell'omicidio colposo di Silvano Furlanetto e Giancarla Caldato, i coniugi di Merlengo che lo scorso primo giugno persero la vita in un incidente stradale a Castelfranco. Alla guida dell'auto dei coniugi quella sera c'era il figlio Adriano, che uscì indenne dallo schianto.
Ieri nel tribunale di Treviso si è tenuta l'udienza preliminare di fronte al gup Elena Rossi. E.S., assistita dagli avvocati Elisa Berton e Otello Bigolin, ha deciso di patteggiare. La pena di due anni è stata sospesa con la condizionale, per sei mesi inoltre le è stata ritirata la patente. Doveva rispondere dell'omicidio colposo dei coniugi Furlanetto. L'incidente era avvenuto lo scorso primo giugno a Castelfranco. Erano le 15.30 di domenica pomeriggio quando la Ford Fiesta grigia con a bordo Giancarla Caldato e Silvano Furlanetto, e alla guida il figlio Adriano, stava percorrendo la Postumia. Volevano fare shopping al Mercatone Uno. Arrivati all'incrocio provenendo da Treviso, si erano fermati al semaforo rosso, appena dietro ad una Fiat Panda, guidata da una donna, pronti per girare a sinistra. Adriano non ha nemmeno fatto in tempo ad accorgersi di ciò che stava accadendo: quando è scattato il verde, alle loro spalle arrivò un bolide che sfrecciava a forte velocità. Era l'Audi Sw nera guidata da S.E., quarantenne di Sandrigo. La donna avrebbe dovuto proseguire dritto, ma sbagliò traiettoria schiantandosi sul paraurti destro posteriore dell'auto guidata da Adriano Furlanetto. Da lì scaturì la carambola mortale. La Fiesta si scontrò contro la Panda, proprio mentre in direzione opposta proveniva una Citroen Xsara. Il conducente con una manovra d'emergenza riuscì a schivare le auto, schiantandosi però contro un palo. Quattro in tutto le auto coinvolte. Ma le conseguenze furono gravi soprattutto per Giancarla Caldato, trasferita all'ospedale di Mestre, e Silvano Furlanetto, portato a Treviso. Entrambi dopo poche ore di agonia morirono. La tragedia della famiglia Furlanetto scosse fortemente tutta la comunità di Merlengo, dove i due coniugi vivevano con il figlio Adriano. Il sindaco Giorgio Granello, di fronte alla tragedia, proclamò il lutto cittadino. Il figlio Adriano per giorni non riuscì a rientrare nell'abitazione dei genitori a causa del senso di colpa, pur essendo chiaro che la responsabilità dell'incidente non era sua. Per alcuni giorni il giovane si trasferì a vivere dalla sorella Roberta. E anche i funerali dei due coniugi furono molto affollati, tutta Merlengo infatti aveva voluto dare loro l'ultimo saluto dopo la tragedia che aveva scosso la comunità e non è dimenticata.
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