Drone spara-fitofarmaci per i vigneti in pendenza

L’agricoltura del 2020 atterra a Susegana sui droni, e per eliminare le malerbe infestanti utilizza il vapore al posto dei diserbanti chimici. È la fiera del futuro quella organizzata ieri a Sant’Anna...
Allegranzi Susegana loc. S. Anna manifestazione Coldiretti
Allegranzi Susegana loc. S. Anna manifestazione Coldiretti

L’agricoltura del 2020 atterra a Susegana sui droni, e per eliminare le malerbe infestanti utilizza il vapore al posto dei diserbanti chimici. È la fiera del futuro quella organizzata ieri a Sant’Anna di Susegana dal Consorzio di Difesa Treviso, presa d’assalto da centinaia di viticoltori con un piede nella tradizione (c’erano anche gli stand con le costicine e la polenta) e uno nel futuro, fatto di sostenibilità ambientale e tanta tecnologia. Il “cervello fino” del contadino, per esempio, ha pensato a come trattare dall’alto i vigneti più impervi (quelli delle “Rive” di Valdobbiadene, ma non solo) ora che l’elicottero è bandito definitivamente. Dove non arriverà più l’Eliconsorzio del Prosecco arriveranno, dal 2017, i droni. Hanno il pregio di volare a bassa quota ed essere più precisi: «La sperimentazione partirà l’anno prossimo in collaborazione con Coldiretti», spiega Oddino Bin, tecnico del Condifesa, «dobbiamo ancora capire come ottenere le autorizzazioni, perché oggi i trattamenti aerei di qualsiasi tipo sono vietati. Anche se per pilotarli serve un patentino, ma i droni darebbero una grossa mano a chi fa “agricoltura eroica” sulle pendenze più impervie».

E risolverebbero anche tante polemiche sui prodotti irrorati che, come è già accaduto, anziché centrare il vigneto finiscono sulle teste dei fedeli in processione, o sui clienti seduti ai tavoli di un ristorante. Maneggiare nel modo migliore i pesticidi, per evitare i mugugni della popolazione ma anche per non sprecare (costoso) prodotto, è ciò che più interessa a chi ieri è arrivato a Susegana: in questo senso le macchine irroratrici a recupero sono una realtà da tempo, e permettono di ridurre al minimo la deriva dei fitofarmaci.

A conquistare la scena ci ha pensato però anche la “macchina a vapore” per il diserbo: «Spara sulle piante infestanti vapore a 140 gradi, uccidendo i parassiti dannosi per il vigneto», spiega ancora Bin. Lo stesso tecnico del Condifesa ha aggiunto che per mandare in pensione gli erbicidi chimici (come il Glifosate, sconsigliato ma non bandito nella Docg Prosecco) ci sono anche le “trinciatrici a spaghi lunghi”: una sorta di maxi decespugliatore che taglia le erbacce ma non scalfisce nemmeno la pianta. Tutto molto bello, ma – si sono chiesti i presenti – quanto dovrebbe pagare un agricoltore per mettere un piede nel futuro? Un drone spara-pesticidi non costerà meno di 1.500 euro. Ed è la meno costosa fra le attrezzature presentate. «Per questo abbiamo invitato in fiera anche i contoterzisti di Apima», spiega Valerio Nadal, presidente Condifesa, «si tratta di un consorzio di imprese che può acquistare i macchinari più costosi e innovativi e offrire il servizio finale ai piccoli e medi viticoltori a un costo contenuto».

L’ultima chicca è all’uscita della fiera: uno stand presenta l’app per smartphone e tablet “MyVigneto”, che insegna a riconoscere malattie, fitofagi ed esigenze fitosanitarie dei filari. Basta solo trovare una rete 4G in mezzo alla campagna.

Andrea De Polo

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