Domani vertice coi sindacati «Va fatta chiarezza sulle cause»

Nei giorni scorsi gli addetti alla sicurezza avevano fatto un controllo ai mezzi nei diversi reparti Attesa per la relazione

SPRESIANO. Appena due giorni prima dell’incidente di cui è rimasto vittima il giovane Davide Refrontolotto, c’è stato un controllo in azienda da parte dei lavoratori addetti alla sicurezza. Il gruppo ha verificato il rispetto dei parametri nei 44 mila metri quadrati dell’azienda.

E proprio in questi giorni è in fase di stesura il verbale; non è escluso che qualche passaggio riguardi il macchinario. Si tratta di una macchina robot nuova, di ultima generazione. Comprata probabilmente anche a fronte del boom che negli ultimi anni stava riscontrando la realtà della zona industriale di Spresiano, sempre più in espansione e con un export pari al 65%. Commesse importanti, come ad esempio quelle per il marchio Ikea, che hanno indotto i vertici aziendali a richiedere un incontro con i sindacati, al fine di mettere nero su bianco un piano per gli straordinari dei dipendenti e rispondere così agli ordinativi. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere giovedì prossimo.

Ma ieri, quando alla Volpato erano attivi solo alcuni reparti, è stato anticipato da un sopralluogo dei sindacalisti Massimo Novello (Cgil) e Gianni Boato (Femca Cisl), recatisi nel capannone in cui venerdì sera è avvenuto il fatto. I titolari non c’erano. Ci saranno domani, quando gli stessi rappresentanti sindacali li incontreranno per un vertice urgente che servirà a capire, a lato delle indagini degli inquirenti, cosa possa essere effettivamente successo venerdì sera, cosa non ha funzionato e se ci sono responsabilità.

«Serve andare fino in fondo, per quanta fatica si faccia ora a capire cosa possa non essere andato per il verso giusto; si deve trovare un perché a questo incidente», sostiene Massimo Novello della Cigl, «al momento una delle cose certe è che i colleghi del ragazzo sono stati eccezionali: meritano un enorme grazie da parte di tutti, il loro intervento è stato importantissimo».

In linea anche il pensiero di Gianni Boato, della Femca Cisl, che fa un appello agli inquirenti. «Credo andrebbero sentiti gli addetti alla sicurezza dell’azienda, le loro indicazioni possono senz’altro risultare utili alle indagini. Riponiamo negli inquirenti la massima fiducia» dice Boato, «allo stesso tempo ritengo che in azienda ci fosse la consapevolezza si trattasse di un periodo in cui ci sono commesse importanti, che senz’altro hanno fatto sentire un po’ di naturale ed indiretto pressing sui lavoratori. Con tutto ciò il senso di appartenenza verso la propria azienda non va perso, ma al primo posto deve esserci la persona e la sicurezza: va perseguita la crescita ma nella sostenibilità». —

Alessandro Bozzi Valenti

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