Discarica di amianto, esposto ai carabinieri
La denuncia di Vettorel: «Controlli immediati affinché la falda non venga inquinata»

I carabinieri del Noe di Treviso
CORDIGNANO.
Un esposto ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico per i rischi di inquinamento ambientale che potrebbero derivare dalla discarica di amianto e inerti di via Trento. A sporgere denuncia, lunedì, è stato Bruno Vettorel, esponente locale di Unione Nordest.
La discarica ospita, secondo i dati riportati da Vettorel, circa 450mila quintali di amianto. Il timore manifestato dall'esponente politico locale è che il fondo della discarica non sia stato coibentato, il che potrebbe a suo dire inquinare la falda acquifera che viene utilizzata per irrigare i campi. La falda carica di polvere d'amianto potrebbe, con il ciclo dell'acqua, immettere nell'aria il temibile pulviscolo, responsabile dell'asbestosi e di malattie tumorali. Vettorel ritiene che la Provincia debba ripetere i controlli che si sono svolti per garantire la sicurezza del sito: «A mio avviso - spiega - i controlli sono stati effettuati in una porzione del sito inadeguata. Vanno ripetuti e qeusta volta intendo interessare anche la Procura della Repubblica». Vettorel segue da anni la discarica di via Trento, la questione principale per lui è la coibentazione del fondo: «Abbiamo il sospetto che il fondo della discarica non sia stato coibentato e questo potrebbe permettere alle acque di dilavamento di attraversare i circa 450mila quintali di amianto lì sepolti per poi penetrare nelle falde acquifere da cui pescano i comuni confinanti da Orsago a Conegliano» dice riguardo al sito della discarica gestita dall'azienda Tonon di Colle Umberto. «La ditta si è fatta rilasciare regolare autorizzazione dalla Provincia di Treviso nel 2004, svolgendo l'attività secondo la legge. La Provincia aveva consigliato dei trattamenti delle acque di scolo, ma ci risulta che poi non abbia chiesto o monitorato l'applicazione dei suoi stessi consigli. Il che significa che il fondo della discarica potrebbe anche non essere coibentato».
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