De’Longhi riapre gli stabilimenti in Cina

PASSERINI TREVISO INTERVISTE PER FALDA INQUINATA AREA DE LONGHI agenzia fotografica fotofilm
PASSERINI TREVISO INTERVISTE PER FALDA INQUINATA AREA DE LONGHI agenzia fotografica fotofilm

treviso. Emergenza cessata, o quasi, per la De’Longhi in Cina. L’azienda ha annunciato ieri di aver riaperto gli stabilimenti orientali rimasti chiusi a causa del coronavirus: «Al termine della proroga di una settimana della chiusura per il capodanno cinese, abbiamo riaperto i due stabilimenti situati nella regione di Dongguan e nella prefettura di Zhongshan e abbiamo avviato le attività, con l'obiettivo di raggiungere la metà della capacità produttiva entro la fine di febbraio, grazie anche al supporto dei principali fornitori nell’area» annuncia l’azienda. «Inoltre, gli uffici di Hong Kong e Shanghai stanno già lavorando in questi giorni, consentendo lo svolgimento dell’attività quotidiana. Il gruppo continua ad applicare tutte le linee guida relative ai comportamenti raccomandati a tutti i suoi dipendenti che lavorano in Cina e Hong Kong o che viaggiano per affari da / verso Cina e Hong Kong. Allo stesso tempo, sebbene non si sia riscontrato alcun caso diagnosticato di coronavirus all'interno delle nostre strutture, sono state rafforzate le misure di prevenzione in tutte le fabbriche». —

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