Della Pietra impone la norma anti maiali nel Piano interventi

SPRESIANO
Il Comune di Spresiano adotta una norma anti porcilaia. È stata inserita nella prima variante generale al Piano degli interventi adottata mercoledì sera dal consiglio comunale. La norma in particolare si riferisce all’allevamento intensivo di maiali che ha ripreso l’attività a Lovadina, proprio davanti al ristorante da Domenico, scatenando una guerra legale.
«Abbiamo previsto una prescrizione specifica» spiega l’architetto Roberto Sartor, il tecnico che ha assistito l’amministrazione nella stesura del Piano degli Interventi «Perché siamo convinti che quando un allevamento chiude e riapre con una nuova proprietà, debba rispettare le norme in vigore al momento della ripresa, ovvero la legge regionale 856. Vanno rispettate nuove distanza e garantite ulteriori tutele. Sono convinto che non sia possibile riaprire con le stesse quantità di animali alla stessa distanza di una volta».
Se la norma introdotta dal Comune avrà effetto, per l’allevamento di Lovadina andranno verificati i numeri degli animali presenti, le tecnologie utilizzate per ridurre l’impatto, e soprattutto la distanza minima dalle abitazioni e dal ristorante Da Domenico. La legge regionale, a seconda di una serie di parametri, stabilisce che la distanza minima di allevamenti simili da altre attività debba essere tra i 300 e i 500 metri. Parametro, questo, che non verrebbe di certo rispettato dall’azienda attiva nell’area del Piave.
Una vicenda quella della porcilaia che tiene in scacco Lovadina dagli anni ’60, ma che sembrava essersi risolta con la chiusura della Lazzarin cinque anni fa. Invece l’attività è stata comprata dalla Milani di Zero Branco, che a inizio anno ha riportato decine di maiali nei capannoni sulle Grave del Piave. —
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