Deborah: basta voci con Alessandro va tutto benissimo

«Se le voci di crisi con Alessandro sono infondate? Assolutamente. Sono cose che vengono fuori perché la gente si immagina che la vita delle persone “famose” sia come quella di un film pieno di retroscena. Invece spesso si tratta di persone normalissime, come noi». Ma quale crisi, quale aria di rottura: Deborah Compagnoni sceglie una lunga intervista sulle patinate pagine di Vanity Fair per screditare le malelingue che davano sull’orlo del baratro il suo matrimonio con Alessandro Benetton.
Tutto fila a gonfie vele, assicura Deborah. Quarantaquattro anni, la sciatrice nata a Bormio, ma cresciuta a Santa Caterina Valfurva, trevigiana d'adozione, è la prima atleta nella storia dello sci alpino ad aver vinto l’oro in tre differenti Olimpiadi. Una carriera costellata di grandi successi e gravi infortuni. Oggi è una mamma felice di tre bambini: Agnese, Tobias e Luce. A fianco di Alessandro Benetton, il rampollo del gruppo dei colori uniti, oggi alla guida della finanziaria di famiglia Edizioni Srl. Il loro è un rapporto sbocciato più di 15 anni fa, sul quale Deborah assicura: nessuna ombra. La regina delle nevi, che all’apice della carriera ha letteralmente incollato milioni di italiani allo schermo durante le sue competizioni, è diventata da poco maestra di sci della regione Lombardia. Proprio a Santa Caterina Valfurva, dove sugli sci ha mosso le prime discese, c'è una pista a lei dedicata e dove quest'anno si disputerà una gara di Coppa del Mondo maschile. «Una pista che rispecchia la mia personalità. Avevo due anni e mezzo quando ho messo il primo paio di sci ai piedi. L’agonismo è scattato a 12 anni. Mio padre mi diceva “avrai tempo una vita per fare gare!” e aveva ragione! Penso sia stato questo approccio a tenere viva la passione».
Anche Alessandro Benetton è maestro di sci, proprio come Deborah. «Lui lo è diventato prima di me e ammetto che ad oggi su certe piste va più forte perché si allena di più, ma sulla tecnica non c’è storia». Un amore, il loro, sbocciato nel 1997. Il matrimonio poi, avvenuto in segreto in America nel 2008, cui hanno partecipato solo in figli. In stile semplice e riservato: due caratteristiche che da sempre hanno contraddistinto la loro vita di coppia. «Erano passati più di dieci anni da quando c’eravamo conosciuti. Posticipavamo sempre il matrimonio, non sapevamo gestire gli invitati, non prendevamo delle decisioni. Così è stato molto meglio, abbiamo deciso di sposarci in America durante un viaggio per stare lontani dalle opinioni degli altri». Mamma felice a tempo pieno, con la passione per la pittura e la decorazione e un occhio attento per la beneficenza: Deborah Compagnoni oggi è a capo dell’associazione benefica “Sciare per la vita” che si occupa di trovare fondi per la ricerca e la cura della leucemia. Da quando l’atleta ha appeso gli scarponi al chiodo, anche lo sci è cambiato. «Il mio modo di sciare era diventato molto istintivo, una sorta di sesto senso. Ma non ero fortissima atleticamente. In più le mie ginocchia non sono mai state dalla mia parte, seppure le gare più belle le abbia vinte dopo gli infortuni. Oggi ci sono campioni molto forti fisicamente, ma che faticano a riconfermarsi». Gli infortuni l’hanno costretta a mettere fine alla sua carriera, ma a qualcosa assicura sono comunque serviti. «Mi hanno fatto capire che avrei dovuto mettere più attenzione nella cura del mio corpo».
Serena Gasparoni
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