Dai settemila all’Atlantico in catamarano

MONTEBELLUNA. Questa mattina alle 10, sul Sedese, i montebellunesi vedranno un catamarano di 5 metri, e poi alla sera alle 19 sarà al centro civico di San Gaetano dove sarà "bagnato" con prosecco e trippe. Il catamarano è quello con cui lo sportivo altoatesino Maurizio Vettorato effettuerà la sua seconda impresa nell’ambito del progetto Extreme Skiyachting. L’impresa sportiva estrema consisterànello scalare con gli sci un settemila in Cina e poi attraversare l'Atlantico dalla Bretagna fino a Guadalupe passando per le Canarie. Due imprese in solitaria per l'atleta altoatesino che prenderanno il via da Montebelluna. Perché nel capoluogo montelliano, per la precisione in un capannone a San Gaetano messo a disposizione da Giampaolo Positello, è stato messo a punto da Vettorato, carrozzieri e meccanici, il catamarano che sarà utilizzato per l'attraversamento dell'Atlantico. E poi perché Maurizio Vettorato è socio onorario del Vela Club di Montebelluna. Si tratta di un progetto che sarà seguito, per testarne le reazioni, dalla medicina dello sport dell'Università di Padova e da una società che si occupa di alimentazione e che è stato presentato ieri in municipio a Montebelluna, presenti il sindaco Marzio Favero, la presidente della commissione sport Gloria Sernagiotto, il consigliere comunale Daniele Martin, il vicepresidente del Vela Club Sergio Menegon, gli altri assessori, e naturalmente l'atleta altoatesino. La prima impresa, per la quale Maurizio Vettorato sarà in Cina dal 25 giugno in attesa del tempo propizio per la scalata, consiste nel raggiungere con gli sci ai piedi, sia in salita che in discesa, la cima più alta del mondo raggiungibile con questa tecnica. Si tratta del massiccio del Muztagata situato in Cina, il cui nome significa "padre delle montagne ghiacciate”. Calcola di impiegarci tre giorni per salire e meno di uno per scendere. La seconda impresa consiste, a distanza di pochi giorni, nell'attraversare l'Oceano Atlantico partendo da Douarnenez in Bretagna e raggiungendo Pointe à Pitre in Guadalupe che dista 4.000 miglia nautiche, il tutto in solitaria con un catamarano sportivo F18. (e.f.)
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