Crisi da Coronavirus, Oviesse vuole abbandonare il centro di Treviso

TREVISO. Oviesse ha inviato una lettera di disdetta al proprietario del suo negozio in centro storico a Treviso, tra via XX Settembre e via Indipendenza. Entro fine anno, quindi, il noto marchio di abbigliamento dovrebbe lasciare la prestigiosa vetrina del centro storico, dove oggi si estende su cinque piani e circa cinquemila metri quadrati di superficie. La notizia è stata comunicata direttamente dalla proprietà delle mura, mentre Oviesse, interpellata, non ha rilasciato alcuna informazione.
Se “lo strappo” sarà confermato, e quindi se le parti non troveranno un accordo nei prossimi mesi, per il centro di Treviso si aprirebbe un vero e proprio “cratere” commerciale in pieno centro. La speranza di dipendenti, proprietà (e clientela) è che l’eventuale trattativa si risolva come nel caso di Coin in Corso del Popolo, con un iniziale addio poi ricucito. Al momento tuttavia è concreto il rischio che rimanga vuota una delle più prestigiose vetrine cittadine, già appartenuta alla Standa negli scorsi decenni. L’indiscrezione relativa a un addio di Oviesse circolava già da tempo, ma il documento ufficiale con cui si palesa il recesso è soltanto di pochi giorni fa, e ha raggiunto a Roma il proprietario dello stabile. La società, che come tutte ha risentito dei mancati incassi durante la fase di lockdown, sta per ottenere un prestito di cento milioni accordato da un pool di banche e garantito all’80 per cento dallo Stato, come stabilito dal decreto Liquidità (è atteso nei prossimi giorni il via libera dal ministero dell’Economia).
Nei cinquemila metri quadrati sono incluse le superfici di vendita ma anche magazzini e uffici. Nel risiko immobiliare è coinvolto il negozio Piombo, sempre in via XX Settembre. Il marchio, firma importante nel comparto dell’abbigliamento maschile, sarà provvisoriamente inglobato negli spazi di Oviesse, ma entro l’estate potrebbe spegnere l’insegna definitivamente.
Il maxi store Oviesse aveva chiuso i battenti per l’emergenza Covid lo scorso 11 marzo, come tutti gli altri negozi del centro città, per poi riaprire il 18 maggio adeguando tutti gli spazi alle nuove esigenze. E la “fase due” era stata inaugurata da un buon afflusso di clientela: anche ieri i trevigiani, superata la resistenza iniziale dei primissimi giorni, hanno scelto le vetrine di via XX Settembre per lo shopping del sabato. Vetrine che, di questo passo, rischiano però di essere sempre più spoglie, perché la lista degli addii, anche recente, è piuttosto lunga. E altri nomi “eccellenti” sono inclusi tra le chiusure, primo su tutti Stefanel, a una manciata di passi da Oviesse. L’emergenza sanitaria ha comportato un incremento delle transazioni attraverso siti di e-commerce e, complici anche le restrizioni legate al distanziamento sociale, un minor afflusso dei clienti nelle botteghe fisiche, un mix che rischia di risultare letale a molte attività del centro storico. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso