«Credo nella bellezza Felice di valorizzare la splendida Treviso Lì si rilancia un’area»

L’INTERVISTA
«Sono molto felice di poter contribuire alla valorizzazione della città, Treviso mi ospita, sento di dover fare qualcosa per incrementare la sua bellezza nell’ambito dei miei investimenti». Si presenta così Roberto Alibardi, 58 anni, appena staccata la penna dal preliminare del contratto con Fondazione Cassamarca, al piano nobile di Ca’ Spineda, per l’acquisizione dell’ex Questura. L’imprenditore di Zero Branco ha fondato nel 1982 l’Aliplast di Ospedaletto di Istrana. «Sono un imprenditore ecologista, mi sono dedicato oltre 30 anni fa a produrre imballaggi con la plastica riciclata, sono stato un pioniere dell’ambientalismo anche rispetto ai consorzi oggi operanti nel riciclaggio dei rifiuti», ha detto ieri a Ca’ Spineda presentandosi, «Sono stato il presidente della società Aliplast (leader in Europa, fatturato 2016 di 115 milioni di euro e 8 società in Europa: 5 in Italia, altre 3 tra Francia, Spagna e Polonia, ndr) fino a due anni fa, quando ho deciso di cedere le quote a una grande società specializzata nel settore (Hera, colosso della multiutility, ndr) e da allora, con i proventi della cessione, ho deciso di diversificare i miei investimenti. Una delle cose su cui voglio è investire è sull’immobiliare, ma in una logica di storia, di bellezza, di rilancio di attività che possano convivere con immobili restaurati e riportati all’antico splendore. Credo che la bellezza sia oggi un patrimonio inestimabile che noi in Italia dobbiamo valorizzare al massimo. E a Treviso ci sono le opportunità. Dostoevskij ha scritto: “La bellezza salverà il mondo”, noi ci crediamo fermamente e lavoreremo in quest’ottica nella realizzazione di questo intervento».
Da cosa nasce la scelta dell’ex Questura?
«È un immobile che ha una storia, che sorge in una zona della città dove ci sono attività nuove e recentemente avviate. Credo si possa fare la differenza investendo in città come Treviso, è una splendida città, quella è certo una zona carica di storia che può venire rilanciata dal restauro e dall’insediamento di nuovi residenti».
Cosa l’ha convinta?
«È un’area di Treviso molto bella, che merita di essere adeguatamente valorizzata. C’è il valore del palazzo, la sua posizione, il progetto, già approvato, molto interessante e qualificante, in un ambito prestigioso del centro. Da parte nostra ci riserviamo di valutare alcuni correttivi, vedremo se ci sono margini, ne parleremo».
Avete già definito i tempi dell’operazione?
«Abbiamo appena firmato il preliminare con le modalità di pagamento (anticipo di 600 mila euro, saldo a rogito, ndr), è prematuro. Diciamo 2- 3 anni. Una volta completato l’intervento, Treviso potrà godere di un ulteriore elemento di prestigio, che contribuirà alla crescita della città».
È il suo primo investimento immobiliare.
«A Treviso e dintorni sì, ne ho già fatti altri a Venezia e provincia. Il recupero e la riqualificazione sono sempre stati nel Dna della nostra attività». Il riferimento è innanzitutto al veneto-bizantino palazzo Stern sul Canal Grande a Venezia, a fianco di Ca’ Rezzonico, acquistato lo scorso anno dall’Usl 3 Serenissima per 12,7 milioni, che ospita un albergo con 24 camere, gestito fino al 2023 dalla società di Elio Dazzo, presidente dell’associazione pubblici esercenti di Venezia. Operazione conclusa con l’intermediazione della Wire Consulting, advisor dell’acquirente, mentre per l’ex Questura è stato galeotto il sito di Fondazione con le schede tecniche on line volute dal nuovo presidente Garofalo . Poi un altro gioiello, villa Conestabile di Scorzè, affrescata dalla scuola del Veronese, simbolo del paese e parco di 20 mila metri quadrati. Alibardi l’ha rilevata mesi dalla famiglia Martinelli. Hotel vip da mezzo secolo, la villa ha ospitato attori, politici, imprenditori e i campioni. —
A.P.
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