«Credevano fossi morta e sono fuggiti»

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI. «Hanno cercato di strangolarmi con un laccio: sono qui solo perché mi hanno lasciato a terra credendomi morta». È questo il drammatico racconto di Chiara Bozzo, la 37enne originaria di San Zenone aggredita e picchiata con violenza da una banda di rapinatori a Kos, in Grecia, sabato scorso. La donna è rientrata a casa ieri notte. Sono terminate così, con il ricordo di quella violenza brutale, le vacanze da incubo della donna che dopo la mezzanotte è atterrata all’aeroporto di Malpensa a Milano. Ad attenderla per riabbracciarla c’erano i fratelli Roberto e Lorena, mentre papà Severino l’aspettava a casa. Familiari e amici hanno finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo dopo aver vissuto ore di angoscia per la sorti di Chiara. La 37enne di Ca’ Rainati, residente a Bassano, laureata in economia e impiegata nel settore commerciale per un’azienda di Romano, sabato scorso è rimasta vittima di una brutale rapina. La donna, che si era allontanata da sola dal villaggio turistico in cui alloggiava per andare a trovare alcuni amici, era stata trovata dalla polizia a terra svenuta e sanguinante in una stradina dell’isoletta greca conosciuta per i molti siti archeologici. «È stato emozionante e molto commovente sentirla per telefono», dichiara la sorella Lorena, «purtroppo Chiara per il momento ricorda a sprazzi quello che le è successo». Ma quel che Chiara ricorda è da brividi. I due malviventi che l’hanno prima strattonata e poi picchiata per qualche spicciolo e un cellullare, hanno anche cercato di strangolarla con una corda o un laccio. «Fortunatamente mia sorella non ha riportato delle lesioni celebrali», racconta ancora Lorena, «Quando ci siamo sentite stamattina (ieri per chi legge, ndr) mi ha detto di essere felice di tornare a casa ma che ha avuto davvero tanta paura. Non è la prima volta che trascorre le ferie in Grecia ma credo che sarà difficile per lei dimenticare questa brutta avventura». Secondo il racconto fatto dalla giovane alla sua famiglia e alla polizia greca tutto è iniziato sabato sera quando era uscita dal villaggio dove alloggiava da sola da una settimana, per andare a trovare degli amici connazionali. Stava percorrendo una di quelle stradine interne della città forse poco illuminate.
Ad un certo punto ad attenderla purtroppo c’erano due o malviventi che non hanno avuto nessuna pietà.
Hanno capito subito che si trattava di una straniera in vacanza. L’hanno aggredita e strattonata cercando di strapparle via la borsa. La donna ha cercato di reagire, non immaginando neanche lontanamente che i due potessero cercare di ucciderla. Fra la trentasettenne e i malviventi è nata una colluttazione. Calci, schiaffi e spintoni: in tutto questo Chiara ha cercato fino all’ultimo di difendersi con tutte le sue forze fino allo stremo. Nessuno purtroppo in quel momento ha sentito la sua straziante richiesta di aiuto. Così si è ritrovata da sola a parare i colpi, violentissimi dei rapinatori, che le hanno procurato degli evidenti lividi sul corpo, fino al tentativo di strangolamento, forse per non lasciarsi alle spalle testimoni. Svenuta e dolorante, con un profonda ferita alla lingua che lei stessa si è procurata durante la stretta alla gola, è stata ritrovata in strada dalla polizia. «Dall’ospedale di Kos è stata trasportata in elisoccorso a quello di Creta» spiega Lorena, «sarebbe dovuta rientrare dalle ferie sabato prossimo. Adesso l’importante è che stia bene e questa sera finalmente possiamo riabbracciarla».
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