Crea un maxi-vivaio e assume il padre rimasto disoccupato

A 19 anni Christian Favaro eredita un campetto dal nonno Oggi ha 50 mila metri quadrati e dà lavoro a tutta la famiglia
Di Serena Gasparoni

A 19 anni ha deciso di rimboccarsi le maniche, di creare qualche cosa di suo, partendo dal piccolo appezzamento di terra lasciatogli in eredità dal nonno. L’idea era quella di dare vita a una piccola attività per garantire un futuro più stabile a lui ma soprattutto al padre, che aveva appena perso il lavoro.

A distanza di poco più di dieci anni quel campo è diventato una proprietà di oltre 50 mila metri quadri, uno dei vivai più grandi della zona, un’azienda riconosciuta nel Nord Italia e da poco anche in Europa per l’attività di progettazione di giardini. E’ la storia Christian Favaro, oggi 33 anni, titolare di Gruppo Idea Verde a Ospedaletto di Istrana. L’avventura di questo ragazzo che ha deciso di investire in un lavoro a contatto con la natura inizia nel 2000. «Facevo lavoretti di giardinaggio, alle dipendenze di altri, non pagati o sottopagati, all’epoca mio papà faceva l’operaio, la ditta che si occupava di prefabbricati fallì e lui rimase senza lavoro. Ho deciso di rischiare, anche per portare via mio padre da quei tempi difficili». Christian non ha soldi: l’unica soluzione è sfruttare un piccolo terreno lasciatogli in eredità dal nonno.

«Prima di morire mi disse: scava e vedrai che trovi il tesoro. Cosa voleva dire? Che quel terreno sarebbe stato la mia fortuna, l’ho capito più tardi». E così è stato: con tanto lavoro e fatica. «All’inizio ho piantato un po’ di verdura, che vendevo in casa. Per arrotondare andavo nelle case a tagliare qualche siepe, rasare il giardino. Non avevo mezzi, l’unico a disposizione era il trattore del nonno e mi vergognavo. Tentavo di non farmi vedere dagli amici con cui poi uscivo la sera».

Christian coinvolge nell’attività il padre, nel frattempo appunto rimasto senza lavoro. L’attività comincia a ingranare: con i primi soldi compra un furgone e le prime piante, autoctone, che sistema nell’appezzamento. Va avanti così per circa due anni. «Poi da cosa nasce cosa, ho continuato ad acquistare piante, poi ho avuto bisogno di qualche aiuto, venivo chiamato in case e ville della zona per occuparmi dei giardini, tutto rigorosamente attraverso il passaparola, ci districavamo tra le vendite delle piante e il giardinaggio». Il risultato? Da un piccolo appezzamento di appena 5 mila metri quadri oggi Christian con la sua famiglia possiede 50 mila metri quadri, con 15 mila piante in vaso, 25 mila piantate nel campo. Si avvale della collaborazione di una decina di persone e non ha più un solo trattore ma diversi mezzi d’opera utili per coprire il raggio d’azione della sua attività che oramai spazia dal Trentino, all’Emilia Romagna, alla Lombardia, al Friuli Venezia Giulia e ultimamente sta muovendo i primi passi anche in Europa come in Belgio e a Francoforte. La piccola attività domestica si è trasformata nel Gruppo Idea Verde che comprende Azienda Agricola Favaro Christian e Azienda Agricola Favaro Piante di Favaro Jasemine e a breve Favaro Eventi: oggi tutta la famiglia è coinvolta, non solo il padre. «Noi vendiamo le piante e ci occupiamo della piantumazione, dell’architettura dei giardini, curiamo tutto, chiavi in mano». In molti ora guardano all’agricoltura come unica soluzione per sopravvivere nonostante la crisi. «Non è così facile, richiede impegno costante e sacrificio: oggi è difficile per chiunque. Io ho avuto il supporto di collaboratori validi, del consorzio agrario di Treviso e Belluno e di Coldiretti, di persone che hanno supportato le mie difficoltà e pazientemente continuano a farlo. Amo il mio lavoro, stare a contatto con la natura, vedere il frutto concreto delle nostre fatiche. E i progetti in cantiere non finiscono qui».

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