Crac Superbonus, il Gruppo Zero messo in liquidazione
Il tribunale di Treviso fissa l’udienza per quantificare il debito milionario. I creditori hanno tempo fino al 20 maggio per presentare le proprie istanze

Crac Superbonus, il Gruppo Zero messo in liquidazione. Lo ha stabilito il tribunale di Treviso: il giudice Bruno Casciarri ha infatti dato avvio alla procedura di liquidazione giudiziale della società, nominando curatore fallimentare Danilo Porrazzo.
L'udienza per la definizione del debito (molto cospicuo, ma cifre precise ancora non ci sono) è fissata per il prossimo 20 giugno: i creditori (tra questi molti dei 160 ex dipendenti) che volessero insinuarsi al passivo dovranno presentare domanda entro il 20 maggio.
Sul fronte fallimentare si dovranno attendere cinque mesi per ulteriori sviluppi, in quello penale si attende invece a breve il deposito della sentenza della Corte di Cassazione riguardo al ricorso per il dissequestro degli 8,2 milioni di euro a cui ha posto i sigilli il tribunale di Treviso, prelevandoli dai conti correnti di Casa Zero e di fatto bloccandone l'attività. La Procura sta portando avanti un'indagine per una presunta truffa da 24 milioni di euro legata a lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico di immobili privati in realtà mai avvenuti.
Duecentotrenta contratti firmati senza vedere nemmeno l’ombra di un’impalcatura, oltre 500 gli impegni per lavori con il Superbonus presi solo nel primo anno di attività. Numeri che non potevano che far insospettire la Guardia di Finanza. Ci sono voluti poi i controlli nei database dell’Agenzia delle Entrate, per chiudere il cerchio attorno al Consorzio Casa Zero di Nervesa.
Le fiamme gialle, in esecuzione di un decreto del Tribunale di Treviso, lo scorso agosto hanno sequestrato crediti d’imposta per circa 7 milioni di euro e disponibilità finanziarie e immobili per circa 1,2 milioni di euro, ottenuti attraverso il Superbonus 110%. Tre le persone finite sotto indagine: Alberto Botter, 38 anni, fondatore e amministratore del Consorzio fino a inizio del 2021, Fabio Casarin, 47 anni, nato a Milano attuale amministratore, e un trevigiano di 55 anni, Massimiliano Mattiazzo, l’ingegnere che avrebbe falsamente asseverato lo stato avanzamento dei lavori. Il copione è quello ormai abituale delle truffe col superbonus, di cui sono rimasti vittima migliaia di persone in tutta Italia. L’azienda - solitamente in veste di general contractor - stipula dei contratti con singoli cittadini e condomini per la riqualificazione della propria abitazione attraverso il Superbonus 110%.

Si tratta quasi sempre di cessione del credito: ovvero il committente non paga nulla dei lavori, ma cede all’azienda il credito fiscale. L’impresa poi lo monetizza cedendolo a sua volta a istituti finanziari. Solo che i truffatori, generalmente, non iniziano nemmeno i lavori, ma fanno asseverare da professionisti compiacenti uno stato avanzamento dei lavori di almeno il 30%. Emettono fatture per lavori quindi mai eseguiti, che generano il credito nel committente. Credito che, attraverso la firma in bianco, o una firma falsa, viene ceduto al general contractor che lo monetizza.
Nel caso specifico il nucleo di polizia economico-finanziaria ha approfondito il caso del Consorzio Casa Zero, perché, in primis, insospettita dal fatto che durante la pandemia, mentre molte imprese chiudevano, l’azienda di Nervesa apriva in via Priula e assumeva, arrivando a 120 dipendenti, stano al suo profilo Facebook. Le investigazioni hanno dunque permesso di acquisire solidi indizi sulla natura fittizia di crediti correlati al Superbonus 110% per oltre 24 milioni di euro, in gran parte monetizzati dal consorzio attraverso istituti di credito e intermediari finanziari.
La società per altro nel primo anno di attività aveva fatto incetta di commesse, stipulando quasi 500 contratti. Un numero difficile, per non dire impossibile, da gestire anche per giganti del settore con decenni di esperienza alle spalle. Tutti contratti in cui si era impegnata a realizzare, senza alcun onere in capo al committente, interventi su immobili principalmente di Veneto, Lombardia e Friuli - Venezia Giulia.
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