Corso Mazzini fallito Il sogno infranto del locale “trendy”

All’asta mobili e attrezzature, si attende un nuovo gestore In città altri cinque bar hanno abbassato le serrande
Agostini Conegliano Bari Chiusi Julius Meini Corso Mazzini
Agostini Conegliano Bari Chiusi Julius Meini Corso Mazzini

CONEGLIANO. In città la crisi colpisce anche i bar e la ristorazione e uno dei locali in pieno centro finirà all’asta per 150 mila euro. Quello del “Corso Mazzini” appare come un altro caso Méliès. Tutte le attrezzature all’interno andranno infatti all’asta il 17 gennaio in seguito a un fallimento. La società cinese “Gold lions” che aveva fatto un importante investimento con una ristrutturazione in grande stile, ha fatto crac.

Quell’esercizio pubblico, attraverso diverse gestioni e denominazioni, ha fatto la storia in città, all’interno del palazzo San Leonardo. Negli anni ’80 era il Cat pub, poi divenne tavola calda e pub Underground. L’arrivo dei capitali dall’Oriente aveva dato l’illusione dell’esplosione di un nuovo locale di tendenza, gli interni completamente rinnovati, all’esterno era stato creato un giardino da “lounge bar”. Ed era stato così tra il 2016 e 2017 con ospiti anche vip, tra i quali Deborah Caprioglio.

Ma, dopo un inizio con il botto, il servizio non sie era forse dimostrato all’altezza delle aspettative: sono arrivate le recensioni negative e nel 2018 si è giunti alla chiusura. Un po’ come il Milan cinese, anche il locale in pieno centro a Conegliano doveva diventare esclusivo e al “top”. Si è arrivati invece al fallimento dell’azienda dei tre soci e ora il tribunale fallimentare di Treviso sta recuperando le somme per i creditori.

Venerdì prossimo nella casa d’aste “Aste 33” saranno in vendita tutti i dispositivi e il mobilio, in un unico lotto da 145 mila euro. Dai banconi ai frigoriferi, dalle sedie ai lavelli, da impianti audio Bose a telecamere di videosorveglianza, la lista somma decine di beni. Ma, come per il multisala ex Méliès, ci sarebbe una nuova società interessata all’acquisizione anche dell’immobile e quindi a riavviare l’attività. La location è sicuramente favorevole.

Non è un periodo felice per i locali in centro, in questi giorni improvvisamente hanno chiuso anche il bar Padova e la sottostante Vineria Enò, così come il Padova Cafè che faceva parte dello stesso gruppo (l’ex gelateria Darling nei sottoportici di Corso Mazzini).

Il bar Padova con il suo plateatico in cima alla gradinata è da sempre uno dei locali caratteristici di Conegliano, da circa vent’anni con la stessa gestione. Per uno spritz o un Prosecco, dai coneglianesi ai turisti, tutti sono almeno passati una volta al Padova. Da giorni è chiuso con un catenaccio alla porta d’ingresso e non si conosce il suo futuro.

«Chiuso per manutenzione» è invece il cartello affisso al “fratello” Padova Cafè, rilevato alcuni anni fa. Lì potrebbe arrivare una bottega della catena di franchising Dersut Caffè, o comunque un nuovo locale.

Ci sono inoltre altri bar in centro, dalla Caffetteria Italiana in Galleria Centro Affari, all’Hashtag in Corte delle Rose, che con la fine dell’anno hanno abbassato le serrande e sono in cerca di un nuovo gestore. Il villaggio natalizio, che in viale Carducci è stato composto soprattutto di attività di somministrazione di cibi e bevande, aveva portato movimento nel cuore della città. Vin brulè, panini, street food, hanno animato le casette. Adesso la magia del Natale è passata e alcuni esercizi pubblici sono in sofferenza. —

Diego Bortolotto

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