Coronavirus, è morto il ristoratore Arturo Filippini

TREVISO. Arturo Filippini, volto storico della ristorazione trevigiana, è morto a 79 anni. E' l'ennesima vittima del coronavirus. E' rimasto in terapia intensiva per tre settimane al Ca' Foncello, è spirato martedì alle 15. I miglioramenti degli ultimi giorni non sono bastati, il suo fisico provato dalla lotta al Covid-19 ha ceduto.
Arrivato nella Marca dall'Oltrepò pavese alla fine degli anni CInquanta lavorando inizialmente a Villa Condulmer di Mogliano, con la geniale intuizione di creare la catena di ristoranti El Toulà - con Alfredo Beltrame - ha fatto conoscere la cucina veneta e trevigiana nel mondo. Il fienile, in ladino El Toulà, è diventato simbolo di uno stile di vita, una griffe del Made in Italy arrivata in ogni angolo del pianeta: dalla Costa Smeralda alla Cina, dal Canada a Roma, imponendo il marchio di cene informali di ma di livello eccelso. Una grande saga che ha fatto conoscere il nome di Arturo Filippini nel mondo.
Arturo Filippini è stato il fondatore e deus ex machina del celebre ristorante Da Alfredo in via Collalto, prima di lasciarne il timone - tre anni fa- ai tre figli. Locale piene di storia (è nato nel 1961) nato per creare una cucina raffinata e innovativa, ma valorizzando i prodotti locali ricchi di tradizione.
Tra i suoi grandi classici troviamo il bollito della domenica, le seppie in umido e gli squisiti "pierini". "Eh, i me cassa in pension, a godarme i 4 schei messi via..." disse giusto tre anni fa, quanto "il signor Toulà" andò in pensione dopo 55 anni.
Un maestro per tanti ristoratori trevigiani, un volto simbolo della vita cittadina, che ha testimoniato sempre enorme professionalità. Lascia la moglie Marisa e i figli Martina, Massimo, Michela e Nicola.
Zaia "sgomento". “La notizia mi lascia sgomento. È un lutto per tutta la Regione perché con lui se ne va una colonna portante della ristorazione trevigiana e veneta. Un uomo che ha fatto la storia non solo della gastronomia ma anche uno di quelli che più hanno contribuito a far conoscere il Veneto e a far valere la nostra comunità a livello internazionale”, ricorda l'amico , il presidente della Regione, Luca Zaia, “Il nome di Arturo Filippini significa Toulà, un nome che a sua volta è diventato sinonimo di ristorazione di rango in tutto il mondo. Un marchio che, con i suoi ristoranti, ha rappresentato il suo impegno di una vita, da quando era l’allievo di Alfredo Beltrame fino agli ultimi giorni quando solo l’emergenza sanitaria lo ha così tristemente allontanato dal suo posto all’ingresso del locale trevigiano. Non dimenticheremo mai la sua simpatia, la sua allegria, la sua cordialità, la sua professionalità che è stata riferimento per generazioni di colleghi. Invio un abbraccio alla signora ed a tutti i familiari”
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