Cornuda e Oderzo le più colpite I sindaci: documentate i danni

CORNUDA-ODERZO. Ottantamila euro circa i danni finora quantificati all'autofficina Zavarise, 15 mila euro li dovrà spendere il comune per alcuni lavori resi necessari dagli allagamenti, da quantificare ancora tutti quelli che hanno interessato gli scantinati invasi da acqua e fango che si sono riversati in via Matteotti.
calamità
Intanto la Regione Veneto ha inserito anche il comune di Cornuda nell'elenco dei comuni per i quali è stato decretato lo stato di calamità. Cornuda si sta rimettendo in piedi dopo la bomba d'acqua che l'ha colpita martedì pomeriggio, bloccando per quasi una giornata anche i collegamenti ferroviari con Montebelluna e con Feltre.
come l’anno scorso
I danni più consistenti, come lo scorso luglio, si registrano ancora all'autofficina Zavarise Gigi e figli snc di via Zanini, in centro a Cornuda. Lì è esondato il Ru Bianco, che ha allagato l'autofficina e l'area del vicino complesso dismesso. E' stato l'unico danno registrato in quella zona, ma pesantissimo perché sono andati sotto acqua macchinari e impianti elettrici. Già lo scorso luglio l'autofficina era stata allagata, registrando danni ancora maggiori. Proprio sul Ru Bianco il consorzio Piave ha in programma interventi per 400 mila euro per la sicurezza, ma lo stesso Consorzio ha denunciato opere abusive nell’alveo del torrente.
via matteotti
L'altra zona pesantemente colpita è stata quella di via Matteotti: l'acqua è arrivata giù da via Piave e ha riempito scantinati, garage, anche locali posti ad un livello più basso della strada, in alcuni casi è riuscita anche a superare l'ostacolo di gradini e allagare attività commerciali. «Per quella zona non abbiamo ancora una quantificazione dei danni - spiega il sindaco di Cornuda, Claudio Sartor - prima le persone devono vedere cosa è recuperabile da ciò che era accatastato negli scantinati e nei garage».
Oderzo
È in questi giorni che gli opitergini dovranno fare la conta dei danni provocati dal maltempo. Non ci sono dati ufficiali, ma è probabile che il conto alla fine sia di qualche centinaio di migliaia di euro. Per informazioni rivolgersi ai residenti di via Bosco Comun, la strada più colpita dalla pioggia che in poche ore ha scaricato 70 litri d’acqua al metro quadro.
garage sommersi
Nei garage sommersi da un paio metri di fango c’erano automobili ora da buttare, elettrodomestici e ogni bene compresa la passione di una vita, una piccola collezione di moto, vecchie di decenni: «Sono quelle che ho guidato da quando avevo 14 anni a oggi che ne ho 60», diceva rammaricato un residente. Tutto o quasi da buttare. Altri danni l’acqua ne ha fatti in via Altinate e in via Frassinetti, meno in via Garibaldi dove però è stata più evidente l’eccezionalità del fenomeno. L’edicola gestita dalla famiglia Rech si è vista invadere dall’acqua, ma quello è stato l’unico esercizio che ha ricevuto danni oltre agli scantinati di diverse abitazioni: «Ma il problema non sono state le caditoie», assicura il sindaco Maria Scardellato, che ieri ha anche chiesto ai propri concittadini di documentare i danni ai fini assicurativi. I tombini erano stati puliti fra fine febbraio e inizio marzo e hanno ricevuto fino a quando la quantità d’acqua non è diventata insopportabile. L’amministrazione comunale dovrà intervenire sulle condutture mettendo in pratica il Piano delle acque, approvato da poco, ma servono 10 milioni. —
Niccolò Budoia
Enzo Favero
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