Consumo record d’acqua, bolletta da 432 mila euro

CONEGLIANO. La bolletta dell'acqua da mezzo milione di euro "non è rateizzabile". Per la precisione 436.886 euro da pagare entro quattro giorni. Acqua che vale più dell'oro, quella che Piave Servizi ha fatturato nei giorni scorsi ad un condominio di Monticella, il quartiere della "Conegliano bene". La società idrica ha annullato la fattura, non appena l'amministratore condominiale ha fatto sentire le sue rimostranze. La bolletta era sbagliata. Piave Servizi ha emesso 72 mila bollette in queste settimane, 2 sono i casi delle "bollette pazze".
Il più clamoroso riguarda la Città del Cima. L'impianto idrico, in un palazzo in via Trento Trieste, infatti è centralizzato per decine di utenze. Martedì all'amministratrice condominiale è stata recapitata la maxi fattura, a fronte di ricevute solitamente dell'ammontare di alcune migliaia di euro. Per l’esattezza 436 mila euro, l’equivalente di 844 milioni di vecchie lire, una cifra che per un attimo ha tolto il respiro. Nel dettaglio 258 mila euro di acquedotto, 44 mila di fognatura, 92 mila di depurazione, oltre a quasi 40 mila euro di Iva. L'amministratrice si è immediatamente attivata, contattando la società idrica. «L'utenza è stata oggetto in recente passato di un evento di perdita con notevole fuoriuscita d'acqua», giustifica una nota della Piave Servizi, «la bolletta consegnata in questo periodo è relativa ad una fatturazione in acconto ed il calcolo dei volumi fatturati è stato stimato sulla base dei consumi negli ultimi tre anni. Purtroppo nella trasmigrazione dei dati, solamente per poche utenze, è andata persa l'identificazione del volume oggetto di perdita e, quindi, lo stesso è entrato a far parte del calcolo in acconto».
Il cambio di servizio. Il passaggio dalla Servizi idrici Sinistra Piave alla Piave Servizi che è subentrata nella fusione da inizio anno, l'approvazione delle nuove tariffe maggiorate (con aumenti sino al 50% rispetto all'anno precedente) del Consiglio di Bacino Veneto Orientale il 29 aprile e valide retroattivamente all'1 gennaio, hanno provocato disguidi nell'emissione delle fatture. «Ci scusiamo per il disagio arrecato comunque prontamente risolto in armonia con l'utente», fanno sapere dalla Piave Servizi, «le bollette uscite in questo periodo sono relative ad un arco temporale di consumi superiore a quello mediamente fatturato in passato, ne risultano pertanto degli importi superiori. Ciò è stato determinato dai pressoché inevitabili imprevisti e dalle operazioni di fusione dei database delle ex aziende di gestione nell'unico nuovo database del gestionale di Piave Servizi.
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