Conegliano, fuga da Contrada Granda: chiude anche la pellicceria

Il negozio Lorenzet abbasserà le serrande dopo 73 anni, continua l’ecatombe Lucia Boccato: «Via XX Settembre ormai è deserta, dagli iper il colpo di grazia»
Allegranzi Conegliano storica pellicceria Lorenzet chiude attività titolare Lucia Boccato
Allegranzi Conegliano storica pellicceria Lorenzet chiude attività titolare Lucia Boccato

CONEGLIANO. Altra tegola sui piani di rilancio del commercio in centro città: a fine anno chiuderà per sempre anche la Pellicceria Lorenzet di via XX Settembre, un’attività che a Conegliano esisteva da ben 73 anni. La titolare attuale, Lucia Boccato, ha deciso di gettare la spugna, schiacciata dalla concorrenza dei centri commerciali e dalla scarsa vitalità di una Contrada Granda che non è più quella di una volta: «Quando siamo arrivati qui c’era un viavai continuo di persone. Adesso non passa più nessuno. Sono stanca e mi spiace molto, ma andare avanti è impossibile».

E così, come nel 2015 anche gli ultimi mesi del 2016 registrano una serie di chiusure eccellenti da parte di esercenti che hanno smesso di credere in un futuro più roseo per Conegliano. Nella lista di chi molla la spugna per sempre ci sono attività storiche e altre più giovani: via XX Settembre nelle prossime settimane perderà “Ori di filo” di Orietta Bassan (esisteva da 18 anni) e “Je m’en fous” di Giulia Zoppas, brand più recente. Non che le cose migliorino allontanandosi dal cuore della città: Conegliano ha già detto addio alla “Gastronomia da Germano” di via Madonna, dopo 34 anni, e all’osteria “Arco San Rocco” in Viale Trento e Trieste, dopo più di cinquant’anni.

Il triste rito di appendere i cartelloni “Svuota tutto” con sconti fino al 70 per cento è quindi toccato, in questi giorni, alla signora Lucia Boccato, che nella Pellicceria Lorenzet di Contrada Granda ha speso una fetta importante della sua vita. Il marito e fondatore dell’attività, Guido Lorenzet, oggi novantenne, è un vero artigiano dei tessuti e delle pelli, e per decenni ha servito i clienti adattando il prodotto finale alle loro esigenze. Oggi però è cambiato tutto: «Entrano nei centri commerciali, i commessi a volte non ci sono nemmeno, figuriamoci se il cliente medio nota le differenze di tessuto tra un capo e l’altro» commenta sconsolata la signora Lucia, che a 73 anni ha deciso di mollare tutto anche per trascorrere più tempo assieme al marito. «La mentalità è cambiata, ma è cambiata anche Conegliano» spiega la titolare del negozio «per un’attività come la nostra è fondamentale che i clienti vedano il prodotto, anche in vetrina, e che se ne innamorino guardandolo.

Il problema è qui davanti non passa più nessuno». Non è soltanto un problema di chiusura al traffico di via XX Settembre: «Non ci sono più le persone a piedi della passeggiata del sabato, e negli altri giorni è un deserto. È un vero peccato, so che non sono l'unica a chiudere, ma ogni volta che si abbassa una serranda per me è un dolore». Chiuderà la porta del negozio per l’ultima volta il 31 dicembre. La concorrenza dei centri commerciali ha avuto un peso importante: «Ci hanno rovinati. E ho sentito che, oltre al Conè, tra pochi mesi ne apriranno un altro a San Fior: com’è possibile averne due così vicini?».

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