Dersut inaugura la nuova sede: investimento da oltre 20 milioni

In via San Giuseppe a Conegliano 30 mila metri quadrati tra produzione e uffici: spazio a innovazione e sostenibilità

Salima Barzanti
La nuova sede di Dersut a Conegliano
La nuova sede di Dersut a Conegliano

Un nuovo moderno stabilimento, che si estende su una superficie di oltre 30 mila metri quadrati, per Dersut Caffè. Venerdì 9 maggio, a Conegliano, si terrà l’inaugurazione della nuova sede dell’azienda, in via San Giuseppe 46.

Una struttura divisa in tre corpi architettonicamente distinti, con spazi che vanno dalla produzione agli uffici, dal settore commerciale a quello dedicato agli eventi e alla formazione. Un investimento di oltre 20 milioni di euro (tra fabbricato e nuovi macchinari) per l’azienda (con 46 dipendenti e 39 agenti monomandatari e la presenza con importatori in 28 Paesi) che manda in torrefazione quasi 20 mila chili di caffè alla settimana, superando il milione all’anno, per un fatturato annuale di 20 milioni di euro.

La vecchia sede di via Vecellio, che ospita ancora il Museo del Caffè e dove si tiene l’importante attività di formazione dell’Accademia Baristi Caffè Dersut, era ormai troppo piccola per accogliere questa realtà aziendale, legata alla città di Conegliano sin dalla sua costituzione nel 1947.

Chies: «Punto di riferimento»

«Da quasi ottant’anni Dersut Caffè è un punto di riferimento del territorio – commenta il sindaco Fabio Chies – un’azienda che ha scelto di restare nel nostro territorio, che può vantare con orgoglio grandi imprenditori, innamorati della loro terra. Festeggiamo la nuova sede di un’azienda che unisce modernità a tradizione, che ha saputo reinventarsi».

Nell’ambito dell’intervento di realizzazione della nuova struttura, Dersut ha ceduto, come oneri di urbanizzazione, oltre 8 mila metri quadri per sgambamento cani di piccola e di grande taglia (sarà aperto a breve, ieri è stato pubblicato il bando per l’affidamento della gestione), un parcheggio pubblico, postazioni per la ricarica di veicoli elettrici e una pista ciclopedonale di raccordo con via San Giuseppe.

«Abbiamo iniziato il trasferimento lo scorso maggio, ma qui siamo totalmente operativi da poco – ha spiegato il presidente del cda, Giorgio Caballini di Sassoferrato – abbiamo uffici, sale riunioni, area degustazioni e uno stabilimento dove avviene l’intero processo di torrefazione, dall’arrivo del chicco crudo alla sua conservazione ad hoc, dalla tostatura alla miscelazione fino al confezionamento. È tutto automatizzato».

Attraverso una passerella sopraelevata è possibile osservare i macchinari dal magazzino del crudo e i nuovissimi impianti di torrefazione fino alle linee di confezionamento.

Focus sulla sostenibilità

L’amministratrice delegata Lara Caballini di Sassoferrato ha sottolineato gli aspetti legati alla sostenibilità: dai pannelli fotovoltaici al pavimento in sughero riciclato (come pure i pannelli delle pareti degli uffici direzionali), dalle colonnine per la ricarica elettrica delle auto alle batterie d’accumulo, da tavolini e sgabelli in sughero riciclato, a tanto verde dentro e attorno alla sede.

«Dal 2019 l’azienda è entrata nel Gruppo Sostenibilità di Confindustria Veneto Est, adesione che è stata d’ispirazione per compiere i primi importanti passi verso il valore della sostenibilità e per acquisire maggiore consapevolezza sulle buone pratiche già messe in atto», ha detto Lara.

Giulia Caballini di Sassoferrato, responsabile marketing, ha ricordato invece l’importanza della formazione con l’accademia (nata durante il Covid) aperta non solo ai professionisti, ma anche ai semplici cittadini. Così come la recente installazione di una esposizione di 619 caffettiere, di varie epoche e nazionalità.

La storia del caffè e dell’espresso (che il conte Caballini vorrebbe fosse riconosciuto patrimonio Unesco) passa anche per Conegliano.

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