Conegliano, corsa ai bed & breakfast sulle colline Unesco: arrivano mille posti letto in più

Sessanta richieste nel solo Comune di Valdobbiadene, decine di altre pratiche edilizie in tutti i paesi dell’area patrimonio dell’Umanità. Si punta a intercettare una fetta sempre più consistente di turisti

Francesco Dal Mas
Le colline del Prosecco patrimonio dell'Umanità Unesco
Le colline del Prosecco patrimonio dell'Umanità Unesco

CONEGLIANO. Saranno almeno un migliaio in più i nuovi posti letto delle Colline Unesco da qui a tre anni circa. «Ho 60 richieste di adeguamenti edilizi a fini ricettivi, per oltre 200 posti letto – conferma il sindaco di Valdobiadene, Luciano Fregonese -. Su 6.800 abitazioni, ne abbiamo 2.600 chiuse: se nei prossimi anni almeno il 10% sarà recuperato a nuova residenzialità, la disponibilità di posti letto si moltiplicherà; potrebbero scaturire altre 600 camere».

Se Valdobbiadene è la porta d’ingresso ovest delle Colline Unesco (Prosecco), Farra di Soligo è il cuore del patrimonio dell’umanità. Basta fare un giro di riscontri nei primi 10 Comuni dell'area Unesco per capire che nei prossimi anni (3 o 4), l'asticella dei mille posti letto nuovi verrà facilmente superata. «Abbiamo una decina di pratiche in itinere – fa sapere il sindaco di Farra Mattia Perencin -, ma in Comune ci sono già 138 posti letto nell’alberghiero, un’ottantina nella locazione turistica, 32 negli agriturismo, 20 nei B&B». L’Hotel Villa Soligo, 5 stelle, di recente inaugurazione, nonostante la pandemia è stato molto frequentato. E, come spiega il sindaco, ha un importante indotto, sul piano dei servizi e quindi dell’occupazione. «Il superbonus sta funzionando puntualmente anche perché ci sono tanti privati che intendono sistemare le abitazioni, comprese le seconde case, proprio ai fini della nuova accoglienza turistica».

Pieve di Soligo sta volando verso i 400 posti letto, senza contare il salto di qualità, oltre che di quantità, che si appresta a fare con Villa Vendri, 200 posti da solo. «Il nuovo turista apprezza molto non solo l’enogastronomia, ma anche la cultura» conferma il sindaco Stefano Soldan.

Vincenzo Sacchet non è solo il sindaco di Tarzo, è anche il vicepresidente dell’Associazione Colline Unesco. Dalle parti di Arfanta, di Mondragon, di Fratta e Colmaggiore è un fiorire, come conferma il sindaco, di iniziative, per l’apertura di 100 posti letto entro quest’anno. «Sarebbe particolarmente saggio che le amministrazioni comunali promuovessero questa nuova ricettività, rianimando i borghi – è quanto auspica Giovanni Follador, presidente dell’Unpli, l’Unione delle Pro loco -, quindi recuperando le case che rischiano l’abbandono. Sarei prudente, invece, nella ristrutturazione delle stalle, perché quasi dappertutto mancano i servizi e per realizzare si rischia di sventrare le colline». Messaggio già recepito in quel di Valdobbiadene. «Tra le 60 richieste di recupero ed adeguamento, si contano su una mano quelle relative alla ristrutturazioni dei “casei”, come noi li chiamiamo – informa Fregonese -. Cerchiamo, al contrario, di incentivare la residenza nelle frazioni, nei borghi, per impedirne la definitiva marginalità. Dobbiamo tener conto anche degli aspetti della socialità, che per noi è strategica».

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