Conti in rosso, chiude la scuola materna. La coordinatrice: «Io minacciata»

L’asilo di Scomigo di Conegliano. L’assemblea ha votato a maggioranza, risicata, per l’addio. Ma le mamme hanno raccolto 9 mila euro

Salima Barzanti
L’affollata assemblea di martedì sera per la scuola materna parrocchiale di Scomigo
L’affollata assemblea di martedì sera per la scuola materna parrocchiale di Scomigo

Asilo parrocchiale di Scomigo di Conegliano verso la chiusura. Martedì sera i presenti alla riunione parrocchiale convocata da don Mirco Miotto, l’amministratore parrocchiale della parrocchia di Sant’Elena, hanno votato a maggioranza (risicata) la chiusura della scuola materna, in difficoltà e con soli 20 bambini attualmente iscritti e con i conti in rosso.

Ora il sacerdote farà i passaggi necessari in consiglio pastorale parrocchiale e consiglio affari economici per mettere la parola fine alla realtà nata settant’anni fa.

In un’accorata riunione, che ha visto la presenza di Michele Matera, membro del consiglio affari economici e di Alessandro Testa, economo della curia, e, tra il pubblico, anche del sindaco Fabio Chies, dall’assessore all’istruzione Gianbruno Panizzutti, si è dibattuto molto.

Il buco da 118mila euro

Da una parte coloro che hanno sperato fino all’ultimo in un tentativo di salvataggio per la scuola materna su cui pende un debito attorno ai 118.000 euro, dall’altro coloro che invece hanno guardato i numeri di una realtà che non si sostiene.

Tra le testimonianze anche quella della coordinatrice della scuola Melania Rossetto, che raccontato delle minacce ricevute durante lo scorso anno scolastico. «Il mio contratto scade il 30 giugno e non credo di rimanere», ha commentato la donna, «sono contenta della quotidianità con i “miei” bambini, ma mi è costato molto caro restare. Ho ricevuto, in asilo, una lettera anonima dal comitato “Scomigo Ti castigo”, dove mi si diceva che avrei pagato per ogni errore commesso con una foto che era legata ad una serie di film horror. Questo l’ho scoperto dai carabinieri dove mi sono recata per sporgere denuncia contro ignoti. Mi hanno poi riferito voci che mi hanno fatto male, come quella che avrei picchiato i bambini. Ho sempre fatto il mio lavoro con passione, mettendo i bimbi al primo posto. E al di là delle mia situazione personale, i bambini devono essere al centro della decisione di chiusura o apertura dell’asilo».

Necessari lavori sullo stabile

Tra i temi quello della sicurezza e della necessità di una valutazione sismica per l’adeguamento (si parla almeno di 150.000 euro).

Le mamme hanno tentato fino all’ultimo un disperato salvataggio: in dieci giorni sono stati raccolti 9.305 euro, grazie a donazioni arrivate all’Iban dell’asilo, alla raccolta online su Gofundme e alla vendita delle torte di sabato e domenica. «Non si tratta di dare ulteriori 20.000 euro, ma di capire se c’è un piano finanziario sostenibile, in quel caso l’amministrazione c’è», ha detto il sindaco Chies.

Le reazioni del pubblico

«Purtroppo i numeri parlano chiaro», ha aggiunto uno dei partecipanti «servono 35 bambini, siamo praticamente senza maestre, servono soldi».

Un altra persona tra il pubblico ha ricordato il lascito al comune di tutti i beni di Eugenio Mirandola, che era affezionato alla comunità di Scomigo, chiedendo al sindaco se fosse possibile usarlo per salvare l’asilo (il 71enne scomparso lo scorso agosto ha donato al Comune il suo patrimonio, ma non per una causa singola).

C’è chi ha chiesto di provare a “tirare avanti” un altro anno e nel mentre organizzarsi per capire come aumentare il budget dell’asilo.

Altri hanno sottolineato che «la situazione è grave e, oltre al tema della sicurezza dei bambini, un altro anno significa aumentare il debito».

Altre mamme hanno chiesto fiducia e speranza: «Oggi ne abbiamo 20, lo scorso anno erano 35, magari se non il prossimo, ma quello dopo grazie alla pubblicità positiva che possiamo fare, il numero dei bambini può crescere», ha detto una di loro, «in 10 giorni abbiamo fatto tutto il possibile, magari con tre mesi possiamo fare di più».

Un’altra ha proposto di aumentare la retta per recuperare 5-6.000 euro. È intervenuta anche la mamma di una bambina ritirata lo scorso anno dall’asilo (insieme ad una decina di compagni), che ha motivato la decisione per la mancanza di fiducia nella gestione dell’asilo.

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