Con lo sci d’acqua si vola nella ex cava a Resana: mille appassionati ogni fine settimana

RESANA. Volare sull’acqua con una tavola come lo sci nautico, ma senza motoscafo: è ormai cable wakeboard-mania a Resana dove nel laghetto di via Boscalto si dà appuntamento ogni weekend oltre un migliaio di persone al Veneto Cable Park, una delle cinque strutture di questo tipo in Italia, punto di riferimento di tutto il Nordest, assieme all’analogo impianto in quel di Lovadina. A tirare sull’acqua gli impavidi wakeborder è un sistema di funi mosse da un potente motore elettrico. E quello di Resana è l’unico in Italia dove il giro è in senso orario, mentre in tutti gli altri va al contrario.
«Nella Marca a distanza di pochi chilometri», spiega il responsabile sportivo Mattia Petrin , «è così possibile provare ambedue le modalità. E questo attira molti sportivi, anche dall’estero». La prossima settimana il Veneto Cable Park resanese sarà consacrato come una delle mecche di questa disciplina: il 21 luglio si terranno qui i campionati nazionali di tutte le categorie, aperti al pubblico che potrà ammirare le evoluzioni su dossi e rampe galleggianti dei migliori atleti italiani, tra cui quelli della nazionale, che qui sono di casa per gli allenamenti.
Niente male per una struttura che ha appena due anni di vita: era il 2016 quando venne intrapresa questa nuova avventura in quella che era una ex cava di ghiaia. Dopo averla acquistata 30 anni prima, l’imprenditore Mario Carraretto l’aveva trasformata in un lago per la pesca sportiva, naufragata l’idea di un’area commerciale, salvandola dall’abbandono o, peggio, alla trasformazione in discarica. Poi l’idea del wakeboard, sport praticato dal figlio Carlo.
Ed è stato subito successo, anche perché l’impianto si inseriva in un bellissimo contesto naturalistico di 80 mila metri quadrati, lontano dai centri abitati, ma vicinissimo alla nuova statale del Santo.
Purtroppo nel 2017 l’imprevisto: nella notte tra l’1 e il 2 maggio l’impianto va a fuoco, proprio mentre stava iniziando la stagione più importante, anche se il Cable Park è aperto tutto l’anno. Ma in un mese tutto torna come prima, anzi meglio. Sotto la guida di Carlo Carraretto e del presidente della società sportiva Elvis Cukusic l’area si trasforma in una vera city beach, con una club house che offre servizi di ristorazione ai soci, ma anche un campeggio, l’ospitalità preferita dai rider.
Nel lago alimentato da una sorgiva – quindi acqua di ottima qualità – si snoda un percorso pentagonale che ha un raggio di 500 metri. E c’è anche un impianto scuola per i principianti con insegnanti federali. L’associazione sportiva noleggia tutto il necessario, tavola compresa, al costo giornaliero di 35 euro per gli adulti e 28 per i ragazzi, con possibilità di permanenza oraria.
Ma oltre a offrire un impianto di prim’ordine, l’associazione Veneto Cable Park è orgogliosa di aver dimostrato nei fatti che anche delle “ferite” sul territorio come le cave possono tornare a nuova vita.
Basta avere una idea vincente.
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