Commissariato in città? Non si può

Il Siulp contro i vertici della Questura: troppi tagli all’organico, non ci sono agenti

«Imminente» apertura di un commissariato in centro storico, al posto del vecchio ufficio immigrazione della Questura, «necessario» per consentire - a detta dei vertici della Questura - di sporgere denunce, presentare esposti, ottenere il rilascio del passaporti e altro ancora: secondo il sindacato di polizia del Siulp si parla senza fare i conti con l’oste, ossia con i drammatici tagli all’organico della polizia: «Al di là degli annunci», dice il segretario generale provinciale Siulp Mara Maggiolo, «Quello che nessuno spiega è dove si prenderanno i poliziotti per far funzionare questo commissariato. In questo particolare momento storico c’è una sola cosa certa: nell’ottica del risparmio della spesa pubblica il numero dei poliziotti è destinato a diminuire, o, in ogni caso, di sicuro non aumenterà. A dirlo non siamo noi. È il ministro dell’Interno che per l’appunto sta predisponendo la chiusura di centinaia di presidi territoriali, addirittura arrivando a immaginare la chiusura di alcune Questure. Dobbiamo a questo punto ritenere che a Treviso c’è qualcuno che dispone di una bacchetta magica che consente di superare ogni criticità di questa devastante congiuntura. Resta da capire perché non la usi per sanare la drammatica situazione dell’organico della Questura, visto che a volte si è costretti a sopprimere equipaggi di volante per recuperare uomini da impiegare per la vigilanza ai corpi di guardia. In altri termini oggi non esistono le condizioni per garantire nemmeno la continuità dell’ordinario controllo del territorio. E nonostante questa sconfortante quotidianità, si pensa ad aumentare il carico di incombenze».

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