Traffico di cocaina dalla Spagna, fuori dal carcere uno dei narcos

L’inchiesta sulla droga: nell’ultimo triennio sarebbe arrivato oltre un quintale di polvere bianca. Il quarantenne di origine dominicana era stato arrestato giovedì: per il giudice non c’è pericolo di fuga 

Rossana Santolin
La Focus utilizzata per trasportare la cocaina inchiodata da una telecamera nella Marca
La Focus utilizzata per trasportare la cocaina inchiodata da una telecamera nella Marca

Un commerciante con un’attività avviata e una certa affidabilità costruita negli anni fra il capoluogo e l’hinterland. Mercedes Calcano Victor è uno degli insospettabili coinvolti nell’indagine condotta dalla squadra mobile di Treviso su un giro di traffico di droga e armi fra la Marca e l’Emilia Romagna.

La dice lunga il nome dell’operazione, Focus 23, ispirato al modello di auto usata per trasportare la cocaina da Ravenna al capoluogo trevigiano. Dalle stime oltre un quintale nell’ultimo triennio.

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Calcano, quarant’anni di origine dominicana, è stato arrestato giovedì durante una delle 25 perquisizioni coordinate dalla Questura di Treviso. Durante il blitz nella sua abitazione gli agenti infatti hanno trovato delle dosi di droga: da qui l’arresto in flagranza. Sabato a Santa Bona la formalizzazione della misura seguita dalla scarcerazione. Nei confronti di Calcano infatti il giudice, per cui non ci sarebbe pericolo di fuga, ha disposto l’obbligo di firma. L’indagato, fanno sapere i suoi legali (gli avvocati Roberta Canal e Cristina Meli) si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per giovedì.

La prossima settimana dovranno presentarsi in tribunale anche gli altri otto indagati destinatari delle misure cautelari richieste dal pubblico ministero Michele Permunian e che potranno essere eseguite non prima dell’interrogatorio preventivo.

Per gli inquirenti il pericolo di fuga resta alto. Il timore è che i soggetti coinvolti - 23 complessivamente quelli sotto indagine di cui 15 di nazionalità dominicana - possano seguire le orme di altri due complici, ora latitanti a Santo Domingo. Si tratta del fratello e del nipote di Cristian Alvares, quarantenne arrestato giovedì a Lugo di Romagna e ritenuto una delle figure di spicco del gruppo. Una compagine che agiva a vari livelli in concorso, più che un’organizzazione criminale strutturata, con figure di rilievo, come Alvares appunto, che assicuravano l’approvvigionamento della droga.

Nel sistema il gruppo si collocava in una fascia intermedia, al di sotto di trafficanti più potenti, perlopiù composta da soggetti di nazionalità albanese, che controllano i canali di rifornimento che dai porti italiani e andalusi, assicuravano che la cocaina arrivasse nella sede operativa di Lugo di Romagna.

Da lì, ben stipata nel doppiofondo delle auto e in certi casi avvolta nel grasso, raggiungeva la Marca. In provincia di Treviso sono 17 le abitazione perquisite giovedì dagli agenti della mobile, piccoli centri di stoccaggio e confezionamento della polvere bianca destinata alle piazze trevigiane. 

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