Città soffocata dallo smog «La Regione intervenga»

Lettera di Ca’ Sugana a Zaia e ai sindaci del Veneto: «Servono interventi comuni» Il 30 dicembre vertice a Venezia. Treviso peggio di Roma: 78 sforamenti di Pm10
AGOSTINI TREVISO TRAFFICO IN CITTA', IN FOTO V.LE DELLA REPUBBLICA
AGOSTINI TREVISO TRAFFICO IN CITTA', IN FOTO V.LE DELLA REPUBBLICA

«Dobbiamo costruire al più presto un vero e proprio tavolo di lavoro che affronti l’emergenza dell’inquinamento atmosferico in tutto il Veneto e individui interventi comuni per affrontarla». A dirlo in una lettera spedita ieri a Zaia e ai capoluoghi del Veneto sono il sindaco Giovanni Manildo e l’assessore all’ambiente di Ca’ Sugana Luciano Franchin.

Servono interventi urgenti, per quanto riguarda le emissioni dei riscalamenti domestici e della circolazione stradale, in questo secondo caso ancor più drastici del blocco dei mezzi non catalizzati: se serve, potrebbero tornare le targhe alterne. Ma dovranno essere decisioni concordate con tutti i capoluoghi. Perché l’emergenza delle polveri sottili (Pm10) è ormai fuori controllo, almeno fino a che non pioverà. E infatti Treviso è uno dei capoluoghi più inquinati d’Italia. Più di Torino, Roma e Napoli, poco meno di Milano: giovedì le centraline dell’Arpav hanno registrato per Treviso il 78esimo sforamento del limite delle Pm10 dall’inizio dell’anno, contro un limite annuo di 35 sforamenti fissato dall’Europa. E quindi ieri, quasi certamente, c’è stato l’80esimo sforamento. E i picchi notturni dello smog superano di molto il limite dei 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria: giovedì a mezzanotte eravamo a 226 microgrammi: una camera a gas, Treviso, ma anche nel resto della Regione la situazione è grave. Ecco perché Manildo e Franchin hanno deciso di scrivere al presidente della Regione Luca Zaia, al presidente della Provincia Muraro e ai sindaci dei capoluogo di provincia del Veneto, in vista del tavolo regionale sull’ambiente del 30 dicembre: «L’incontro», scrivono Manildo e Franchin, «non dovrà essere solo di tipo formale ma un incontro fattivo dove poter assumere decisioni concrete indispensabili per l’intero territorio. L'inquinamento non si combatte in modo isolato, ma attraverso la concertazione almeno regionale degli interventi». Ancora dalla lettera: «In questi giorni una coltre impressionante di smog sta assediando il Veneto con una cappa inquinante. Sappiamo bene come la causa di questa concentrazione di veleni nell’aria che respiriamo sia dovuta alla conformazione del territorio della pianura padana, ma non possiamo nasconderci che le emissioni inquinanti non sono un “fenomeno naturale”, ma il prodotto delle attività umane, da quelle industriali al trasporto automobilistico, al riscaldamento domestico. A Treviso le due maggiori cause di emissioni inquinanti sono proprio gli autoveicoli e le caldaie per il riscaldamento domestico che causano circa l’80% dello smog, pressoché equamente ripartito tra le due fonti». Franchin: «Come Comune stiamo programmando altre iniziative per incentivare ulteriormente la sostituzione degli impianti e favorire che nelle nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni sia prevista un miglioramento dell’isolamento termico. Siamo impegnati anche nella realizzazione di piste ciclabili e sulla progettazione della metropolitana di superficie. Per ottenere risultati ancora più significativi, però, è necessario che gli interventi siano presenti su una scala territoriale molto più ampia».

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